IMOLA 2012: CHE PRIMAVERA!!! By MARIO ZACCHERINI

La primavera da sempre è quella stagione intermedia che può presentare sia tratti invernali che estivi. Può guardare al passato, l’inverno, oppure volgere lo sguardo verso il futuro in arrivo, l’estate. Rappresenta, a ben vedere, la metafora della vita con l’uomo perennemente indeciso tra un passato, spesso rassicurante, ed un futuro che nasconde insidie ed insicurezze.

La Primavera è un periodo variabile privo di certezze come solo la politica, al crepuscolo di determinati equilibri, sa essere: rivoluzione e conservazione si alternano in base agli ambienti e interessi.

Proprio in questi giorni gli italiani hanno potuto vedere come la vecchia politica sia ancora ben salda nei momenti delle spartizioni. Pd, Pdl, Udc appassionatamente uniti nel nominate persone spesso non proprio trasparenti o competenti nelle varie Authority.

Nomi? A caso possiamo vedere un primario medico eletto alla Privacy (Antonello Soro del Partito Democratico), oppure la moglie di Bruno Vespa, oppure Antonio Preto (ex capogabinetto di Tajani), oppure ancora Antonio Martusciello (ex Forza Italia e Ex Fininvest).

Un bellissimo inciucio che ha lasciato fuori dalle nomine personalità del calibro di Stefano Rodotà (purtroppo per lui competente sulla privacy e quindi troppo libero rispetto ai partiti) o Gustavo Zagrebelsky: entrambi di area Partito Democratico con il difetto di avere due cervelli perfettamente funzionanti e la volontà di mettere al centro del loro lavoro i cittadini e non il partito.

La migliore sintesi su come la vecchia politica su una materia importante come la comunicazione si sia unita su interessi contrari a quelli dei cittadini la offre la Gabanelli: www.iljournal.it/2012/la-gabanelli-sulle-nomine-agcom/354045?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Communicagroup+%28Communicagroup%29

Come abbiamo visto la Primavera romana fatica ad uscire dal lunghissimo inverno al quale, i partiti del 900, pare abbiano condannato il Paese. Questione di pochi mesi, se ci faranno votare, e il disgelo inizierà.

A Imola e circondario questo disgelo è già iniziato nel 2011. I cittadini stanchi di inciuci, incapacità, irriverenze ecc ecc, hanno avviato un percorso di rinnovamento che ha trovato forma nelle elezioni Comunali di Castel del Rio (per la prima volta il Pd o Pds o Pci che si voglia si trova all’opposizione), nelle manifestazioni a favore della sanità pubblica ad ottobre e dicembre, nella rivolta pacifica dei dipendenti comunali in odor di esternalizzazioni ancora in corso e, cosa ancora più importante, in un rinnovato interesse nei confronti della politica bypassando i partiti più o meno tradizionali. Questo passaggio probabilmente più di altri sintetizza il senso della Primavera imolese. I cittadini cominciano ad interessarsi alle cose senza delegare i partiti. I cittadini vogliono essere informati preventivamente, discutere ed esprimere pareri. Sembrano passaggi banali, ma in una città dove il Sindaco Manca si rifiuta di partecipare a dibattiti pubblici su temi pubblici è l’inizio di una nuova visione della politica.

Manca si nasconde? Nessun problema, dialoghiamo tutti insieme, destra, sinistra, centro per far emergere le criticità del territorio e trovare soluzioni. Si badi bene questo dialogo è democrazia e non inciucismo interessato come quello portato avanti da Bersani, Berlusconi e Casini. I romani curano interessi personali, gli imolesi interessi generali.

Di seguito un evento che, dopo quello organizzato ai primi di maggio da Sinistra Ecologia e Libertà di Imola, sintetizza al meglio il cambiamento in atto sul nostro territorio. Sempre sul tema delle esternalizzazioni il Popolo delle Libertà di Imola ha organizzato una serata, aperta a tutti, alla quale hanno partecipato tutti i sindacati ed anche esponenti di spicco della sinistra come l’ex Sindaco ed Onorevole Raffaello De Brasi.

Rimarco tristemente l’ennesima assenza del Sindaco Pd Daniele Manca forse inviato a Roma per perorare la causa di Antonello Soro………

Spero vivamente che i comportamenti romani e imolesi fungano da stimolo a tutte le forze locali che mettono al centro dell’azione i bisogni dei cittadini, affinchè questa bella primavera, oltre a colori e profumi, produca anche buoni frutti.

Mario Zaccherini

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  1. Sono vecchi, stanchi e senza buone idee quelli della “vecchia politica”. Basta confrontarsi con loro davanti ai cittadini in modo organizzato e scompariranno. Ma per far questo il cittadino che ha voglia di cambiare deve lavorare in un partito, in un’associazione o in un movimento che porti le idee innovative nelle istituzioni. Dobbiamo fare un salto di qualità dalla frammentazione e lo spontaneismo, dobbiamo passare all’unità e alla progettualità. Sel a Imola e in tante altre parti di Italia si offre come collettore delle energie positive. Anche l’Idv in generale svolge questo compito, salvo alcune eccezioni purtroppo. Ci sono tante altre realtà come il Movimento per l’Acqua Bene Comune, quelli sulla difesa della Scuola Pubblica, i Gruppi di Acquisto Solidale, le Associazioni Culturali disseminate sui terriotori. Questo è il momento di lasciare da parte l’esitazione e di lanciarsi in un progetto di miglioramento del paese. Facciamolo subito con il cuore e con la testa senza compromessi al ribasso. L’Emilia può dare un contributo importante e l’esempio all’Italia.

  2. Marina Giambi says:

    E’ un bell’invito! Io penso che solo fuori dagli steccati politici dei partiti c’è la libertà e il pensiero libero. Certo è molto più difficile che da dentro ma a volte basta un piccolo movimento per raccogliere persone vere e sane attorno a un progetto o a un’idea; ma anche per favorire all’interno di ogni partito cambiamenti epocali. Tutte le persone di buon senso in questo momento devono alzarsi dal divano e fare il proprio dovere.

  3. Mario Zaccherini says:

    E’ tempo per noi italiani di abbandonare la vecchia e spocchiosa domanda “chi siamo, da dove veniamo?” per dare spazio a quella molto più ambiziosa del “dove vogliamo andare?”.
    L’Italia è un paese ingessato anche perché, da un punto di vista culturale, ci sentiamo omologati solo all’interno di gruppi che abbiano un passato comune con il paradosso di vivere in equilibrio figlio ancora di Yalta.
    Quelli di sinistra (il più delle volte solo a parole) non possono condividere con la destra obiettivi comuni…..ma chi l’ha detto, chi l’ha deciso anche per me?
    Schiavi sempre dentro alla distinzione destra/sinistra abbiamo visto il mondo trasformarsi e noi fermi al palo incapaci di progettare un nuovo percorso libero dalle omologazioni native.
    Dentro a questa distinzione la casta (partiti, sindacati,tanti industriali ecc) ha tratto la linfa vitale per prosperare sulle spalle degli italiani.
    E’ tempo di cambiare avendo la consapevolezza che il cambiamento non viene regalato da chi ci ha schiavizzato, ma passa attraverso le azioni dei singoli mettendosi a disposizione della collettività. La politica forse è una cosa sporca, ma fondamentale in democazia a noi tutti il compito di ripulirla scendendo in campo.
    Tutti insieme!
    Mario Zaccherini

  4. mafo says:

    Questa mi è piaciuta!Andiamo!!!

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