PREDATORI 2013 By MARIO ZACCHERINI
admin | May 06, 2013 | Comments 8
Il 2013 verrà ricordato come lʼanno della grande truffa a carico del popolo italiano, oppure come lʼanno della definitiva separazione tra impegni elettorali e azione politica, oppure ancora come lʼanno della fusione formale, quella sostanziale era già in essere da tempo, tra pensiero (?) di destra e sinistra.
Un periodo di crisi che segna, anche per la politica italiana, lʼavvento del post ideologico; destra e sinistra rimangono termini di bandiera usati, in particolare dai partiti estremi, come baluardo per motivare una presenza che, nella realtà dei fatti, non poggia più su valori, ma semplicemente su interessi particolari spesso lontani dalle persone.
Dobbiamo stare molto attenti su questo utilizzo storpiato della politica; non facciamoci ingannare da un simbolo o dal colore di bandiera. Guardiamo sempre e soltanto quali azioni politiche attivano o non attivano i partiti/ movimenti.
A Imola come a Roma
La situazione del paese è grave e il 2013, come unico regalo, ha diradato le nebbie ideologiche che rendevano difficoltose la comprensione della posizione dei giocatori in campo. Un campo insidioso, gelido, ghiacciato, ideale per partite di hockey, dove le parole non servono più perché sostituite solo ed esclusivamente dalle azioni di gioco. Al presidente di una squadra di hockey non interessa il pensiero dei giocatori, ma solo ed esclusivamente che lavorino per la vittoria del team. Anche allo sponsor non interessa se i giocatori sono di destra o sinistra. Forse interessa ai tifosi, ma non ne sono più certissimo.
Mi piace la similitudine tra politica e hockey al punto che immagino la competizione elettorale imolese come uno scontro tra i campioni uscenti, diretti con abilità dal Maestro Manca, e un nutrito numero di sfidanti. Una squadra molto numerosa, come unʼorchestra sinfonica, da associare al mondo dellʼhockey……..bisognerebbe darle un nome. Mi affido a google e………..e riesco nellʼoperazione perché associare musica e hockey mi porta a Nashville ed ai locali Predators. Ok, vada per Predatori 2013 Imola.
Epperò adesso sorgono i problemi: defunta la distinzione dx-sx come individuare i giocatori che formeranno le squadre avversarie della Predatori 2013? Forse, prima ancora degli avversari, la nuova franchigia dovrà fare i conti con le contraddizioni presenti al suo interno. Una squadra sbilanciata tra posizioni (pardon parole) a favore della scuola e sanità pubblica e posizioni ultra liberiste che pretendono una “competizione” tra pubblico e privato a condizione, che il pubblico finanzi il privato. Unʼorchestra dove i fiati, quando provano,sono a favore del consumo zero del suolo, ma poi, guidati con maestria dal Maestro dʼorchestra, durante il concerto non hanno nessun problema ad approvare il nuovo Psc. E lʼautodromo con i suoi milioni di disavanzo? E ConAmi? E la sanità? E il lavoro? E Hera?
In realtà quando si crea unʼorchestra o una squadra di hockey lʼimportante è avere una mission che condivida tratti comuni culturali e, almeno da questo punto, le condizioni ci sono tutte. Proprio la morte delle distinzioni tra destra e sinistra hanno favorito il coagulo di forze che vanno da Rifondazione Comunista, ad un ex candidato alle politiche 2013 di Fli, passando dallʼUdc, da Monti, da una parte di Comunione e Liberazione ed ancora gli ex Idv e la “nuova” Sel con il simbolo tolto alla squadra di Chiaiese per il semplice motivo che era sulle posizioni di Sel nazionale nei confronti del Pd imolese, ma prima che Vendola lo capisse…….
Una sintesi del tutto? Non cerco di meglio!
Guardate il comportamento di Marchionne:
Eʼ di destra o di sinistra?
Notate differenze dal prossimo?
Nessuna distinzione, la semplice constatazione che il mondo è cambiato e, tale cambiamento, dovrà produrre delle nuove aggregazioni di tutela per i lavoratori ed i cittadini. Occorrono nuove forme di rappresentanza slegate dalla vecchia politica e dalle vecchie visioni del mondo. La società civile sta finalmente capendo che il tempo del cambiamento, lavorando allʼinterno delle vecchie istituzioni, è finito con un insuccesso completo. Il vecchio sistema deve essere smantellato dallʼesterno con proposte nuove che metta lavoro, diritti e ambiente al centro dellʼazione politica senza se e senza ma, solo come spirito di servizio nei confronti dei cittadini.
Se Hera da anni applica lʼIva non dovuta sulle tariffe rifiuti la politica, in questo caso nella figura del Sindaco, deve alzare forte la voce nelle sedi competenti perché deve tutelare gli interessi dei cittadini. Quando questo non avviene, è il caso di Imola, i cittadini hanno il dovere di allontanare chi non li tutela. Se la gestione di Formula Imola produce bilanci in rosso dalla sua nascita, la politica deve intervenire con energia perché lo sperpero delle risorse pubbliche è inammissibile. Chi approva un Psc, che comprende la cementificazione di una zona paesaggistica protetta, non deve più rappresentare i cittadini nel Consiglio Comunale. Chi ha avuto in dono un terreno ricco e fertile come quello imolese trasformandolo, nello spazio di pochi anni, in ghiaia non merita di continuare a rappresentare la nostra collettività.
Non abbiamo più alternative, a Imola come a Roma, dobbiamo scendere tutti in campo a difesa nostra, dei nostri figli e nipoti. Dobbiamo toglierci gli occhiali del 900 e prendere la giusta consapevolezza per risolvere le nuove sfide del terzo millennio. Questo percorso si è già attivato e, grazie a persone coraggiose come i ragazzi di Imola Migliore e Liberi a Sinistra, gli imolesi avranno, il 26 e 27 maggio, la possibilità di cambiare il corso della storia della nostra città e riportare un principio fondamentale nel Consiglio Comunale: il Buonsenso! Eʼ solo lʼinizio di un lungo percorso di affrancamento che in Italia è già cominciato grazie ai Pippo Civati, ai Rodotà, ai Thomas Casadei, ai Michele Emiliano, alle liste civiche presenti da tempo sui territori ed anche, con modalità diverse, dai ragazzi del M5S. Capitolo a parte merita lʼopera meritoria e anticipatrice svolta, in particolare sul comprensorio imolese, da Legambiente e dai vari Comitati tematici (Acqua Pubblica, Sanità, Autodromo) perché hanno avvicinato, in maniera trasversale, i cittadini alla politica senza la mediazione dei partiti. Senza andare troppo lontano da noi cito con orgoglio le battaglie politiche di un Sindaco che mette al centro della propria azione sempre e solo i cittadini: Roberto Balzani Sindaco di Forlì. Non Vi piacerebbe un sindaco che si esprime con le seguenti parole?
Balzani: “Ora togliamo la gestione dei rifiuti ad Hera”
„
La prossima tappa è quella di ridare ai comuni del circondario il servizio di raccolta dei rifiuti e di spazzamento, togliendolo a Hera. Andremo nei consigli comunali in maggio per partire con questa rivoluzione, che mira a contenere le tariffe e a costruire un sistema di riciclo post-incenerimento. Avremo contro tutti i poteri forti possibili e immaginabili, anche quelli che si dicono “di sinistra”. Così li misureremo. Ma ci rivolgiamo ai cittadini contribuenti. Siete voi la nostra forza. Aiutateci!”.
Imolesi forse non dobbiamo inventarci nulla, ma seguire semplicemente le realtà che hanno aperto gli occhi prima di noi. Con il Vostro voto possiamo cambiare anche la nostra città.
Mario Zaccherini Candidato Imola Migliore.
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PAOLO FERRERO:Per doverosa informazione e visto che non abbiamo nulla da nascondere perché essere poveri non è una cosa di cui vergognarsi , riguardo alla questione dei lavoratori e delle lavoratrici di Rifondazione Comunista segnalo quanto segue: 1) Rifondazione Comunista nel 2008 aveva 160 dipendenti ma in seguito alla sconfitta alle elezioni del 2008 (sinistra arcobaleno) più nessun parlamentare e a seguire più nessun finanziamento pubblico. Visto che le tessere degli iscritti e delle iscritte a rifondazione bastano appena a pagare gli affitti e i mutui delle sedi periferiche, i volantini e i manifesti, non era materialmente possibile garantire lo stipendi a 160 persone (per un totale di circa 4 milioni di euro all’anno). Abbiamo quindi iniziato una riduzione del numero dei dipendenti e dei dirigenti e gli stipendi dei dirigenti (io attualmente ho uno stipendio di 1700 euro). Infatti le sedi che abbiamo venduto sono servite a fare politica, pagare stipendi e mantenere in piedi Liberazione fino a quando non siamo stati obbligati a chiuderla. 2) Il 30 di aprile era fissato un incontro con le organizzazioni sindacali in modo da capire insieme cosa fare per affrontare il problema che la cassa integrazione non era ancora stata rinnovata. L’incontro è stato fatto saltare dalle organizzazioni sindacali e così si è rimasti in sospeso e il 2 maggio è successo un gran casino (di cui mi scuso) che sarebbe stato risolto se ci fosse stato l’incontro sindacale. 3) Questo casino in ogni caso è successo perché Rifondazione Comunista ha chiesto per tutti i dipendenti la cassaintegrazione che è stata rinnovata (per alcuni da oltre tre anni) e quindi grazie al fatto che non abbiamo mandato prima le lettere di licenziamento tutti i dipendenti di Rifondazione hanno la CIG (sia quelli che hanno fatto questa lettera che tutti gli altri che questa lettera non hanno nemmeno visto). Quindi il casino di cui mi riscuso era finalizzato a cercare di avere per tutti altri due mesi di cassa integrazione, cosa che è puntualmente avvenuta. 4) Alle domande di incontri con il sottoscritto che ho avuto in queste ultime settimane ho sempre risposto che essendoci una trattativa sindacale in corso era meglio evitare di avere più sedi di discussione in cui si rischiava di non capire più nulla. Detto questo, visto che anche questo fatto viene utilizzato contro rifondazione comunista ieri abbiamo deciso di fare gli incontri tra la segreteria (anch’essa in larga parte in cassa integrazione) e i dipendenti in cassa integrazione (cioè questi tutti i dipendenti del partito).
GIANLUIGI BETTINI – L’accostamento con Marchionne è veramente grottesco e scorretto: questi sarebbero gli argomenti della Vs campagna elettorale? Devo pensare che stiate veramente grattando il fondo del barile. Vi auguro buona fortuna nel Vs cammino e Vi ringrazio delle attenzioni che ci dedicate così assiduamente. Il tempo è galantuomo.
Buonasera Gianluigi Bettini, ti ringrazio per la lunga e dettagliata risposta. In realtà di attenzione non ve ne dedichiamo tante perché, senza offesa, da un punto di vista programmatico le cose non sono chiare nel Vostro schieramento. Su scuola pubblica e sanità state creando, come coalizione, molta confusione tra gli elettori. Francamente non capisco quale sia la posizione della coalizione: la Vostra, quella di De Brasi, quella dell’ex Fli o quella di CL? Venendo a Marchionne l’esempio era legato alla festività del Primo maggio, a come i lavoratori possano essere trattati male dal padrone come dai presunti proletari (i Carabinieri li hanno chiamati i tuoi dipendenti non tutelati, non io). Sui nostri programmi abbiamo le idee molto chiare sul lavoro (venerdì scorso abbiamo organizzato un incontro pubblico sul tema, per presentare un nostro progetto e come finanziarlo), sulla gestione della macchina amministrativa, su come modificare le società partecipate, sul come utilizzare l’Autodromo e tante altre cose che da settimane abbiamo pubblicato sul nostro sito. Anche su Hera abbiamo una posizione trasparente e molto chiara. Ps Il tempo è galantuomo è una frase bellissima che utilizzate spesso. Ricordo, con estremo piacere, che faceste molta ironia sulla mia presenza in Attiva fantasticando, nemmeno tanto tra le righe, di una mia avventura civica con De Brasi. Ricordo anche che alle mie risposte di assoluto e totale diniego, davanti ad una prospettiva del genere, mi venne risposto “il tempo sarà galantuomo”. Avevate proprio ragione: adesso De Brasi è alleato con Voi, cosa, sia chiaro, del tutto legittima, come legittimo è che siate alleati con Benedetti e gli Udc. La politica la si può vivere in tante maniere…………Il tempo e gli hard disk sono galantuomini. Un abbraccio.
Mario Zaccherini
Poche le certezze acquisite da parte mia, ma una sicura, inequivocabile, ferrea, determinata e specchiata la possiedo: la facilità con la quale sia possibile smascherare la falsità delle argomentazioni del Sindaco uscente Manca in difesa delle sue posizioni e delle argomentazioni nelle suoi proclami programmatici.
Vorrete, ne sono certo, perdonare la mia pochezza se lo smaschero unicamente sull’argomento autodromo, ma sono un meschino, ne so poca, quindi restringo il campo a quel poco che conosco: l’autodromo di Imola.
Le 16 righe poste sotto le parole “L’AUTODROMO DELLA CITTA’” risultano tanto in contrasto tra la realtà delle cose e il senso delle parole stesse da non meritare commento. Tuttavia mi cimenterò.
Si inizia denunciando la volontà di rendere compatibile la pista con la città: si parla (cambio di vocale) di sfida che vogliamo vincere e che si è già cominciato a farlo: peccato che il raddoppio delle giornate in deroga e il rapporto di 1,6 a 2 tra le giornate comunque rumorose e quelle comprese tra il 1° marzo ed il 15 novembre indichi qualcosa di diverso.
Si prosegue poi con la bandiera della nuova gestione a maggioranza pubblica: avevo la netta impressione che anche la precedente fosse a maggioranza pubblica, che pubblici fossero i milioni spesi e persi … dovrò andare a rivedere le mie posizioni e certezze. Non me ne volete.
Vincente l’accenno alle “enormi possibilità sul tema della guida sicura”: deve nuovamente essere intervenuto quell’impiegato impreciso che omette di scrivere anche “commerciale”, cioè noleggio a privati finalizzato a cassa per la gioia dei cittadini e la pace del parco Acque Minerali. Povero parco, lui non sa che il nostro Sindaco ha classificato come zona “V”, cioè industriale, tutta la zona compresa all’interno delle recinzioni metalliche che delimitano la pista e che non dorme la notte (il Sindaco) cercando di individuare una similitudine qualsiasi tra parco e zona industriale! Lo so, sono un estremista: in fondo la pista passa solo a pochi metri dal parco, praticamente lo circonda e, come è noto, le reti metalliche, oltre ad essere di piacevole aspetto sistemate tra pini, abeti e roverelle, sono anche strenua barriera contro rumore e inquinamento.
Poi si afferma che la “sostenibilità economica andrà monitorata e garantita”: bene! bravo! bis! Si omette, tuttavia, di precisare quale sarà il comportamento da tenere se il monitoraggio (per gli ignoranti si tratta di vedere se la cifra a saldo del conto economico del bilancio tra costi e ricavi (e non quello del patrimonio) sia scritta in rosso o in nero) dovesse risultare negativo. I cattivi, gli irriducibili, i perversi affermano che sarà sempre pantalone a pagare ma si sa che loro …
Nelle ultime righe si narra del grande successo di pubblico e di indotto che si otterrà dall’area museale dedicata alla storia dell’Enzo e Dino Ferrari, la sua valenza economica e turistica e ..omissis (il vocabolo corretto sarebbe incensis, ma tant’è…)! Lo sbandieratore di gloria motoristica omette di pensare agli altri due musei praticamente identici esistenti nel raggio di 80 km e che il primo, già in funzione, è largamente sotto le attese. Noi auguriamo all’area museale maggior successo di quello ottenuto dall’ultima manifestazione svoltasi nell’autodromo (200 miglia revival), dove erano attese ben ottomila presenze nel fine settimana e si è dovuto constatare il deserto nelle giornate di venerdì e sabato e non più di trecento persone sulla terrazza box la domenica (abbiamo ampia documentazione fotografica). Per quanto riguarda la tribuna d’onore, quella centrale, sulla linea del traguardo ho dovuto telefonare ad una cara amica, la domenica pomeriggio, affinchè portasse sugli spalti il suo “Boby”: che non si dica che non c’era neppure un cane!
Si ribadisce poi la ferma volontà di coltivare il rapporto ed il dialogo con i cittadini, le associazioni e i diversi comitati anche attraverso strumenti nuovi rispetto al passato! Che sia terminata la linea dell’ascolto e poi faccio quello che mi pare? Se credete a questa ….
Tutto ciò qui sopra per quanto riguarda l’autodromo, il suo futuro, le favole, il libro dei sogni.
Solo un ultimo piccolo, insignificante appunto nell’estensione del programma, davvero molto piccolo: quando, signor Sindaco Manca, nel suo scrivere ricorre il termine “imolesi” lo scriva con la lettera maiuscola: loro se lo meritano!
Sono molto dispiaciuto che dei lavoratori siano in queste condizioni. Non sono in assoluto contro gli apparati , molti dei dirigenti di oggi si sono formati grazie a questa esperienza anche se oggi non è più un modello sostenibile.
Di contro questa condizione mi fa pensare che si può “essere costretti” ad allearsi solo con chi può darti un futuro, una poltrona da Assessore/a od un posto in una partecipata e credo che la condizione di difficoltà di Rifondazione ad Iimola abbia pesato in queste scelte ed in altre come il si a BENICOMUNI.
Non posso pensare assolutamente che si possa stare assieme ad uno schieramento così largo senza essere a disagio.
Caro Gigi,
temo che se c’è qualcuno che sta grattando il fondo del barile questo sia il PRC, che pur di sopravvivere politicamente, elettoralmente purtroppo è morto da tempo e per responsabilità di tutti i suoi dirigenti e ….direi anche di molti iscritti, si allea territorialmente con i compari di Berlusconi, Monti, e, incredibile ma purtroppo vero nel caso imolese, con i seguaci di Formigoni!! Attendo che tutti insieme diate vita a comitati per la privatizzazione delle scuole e della azienda sanitaria, magari quest’ultima basata su “sani” principi di punizione per la donna, oggetto del desiderio peccaminoso, quindi con ulteriore comitati anti-aborto e anti-divorzio, senza dimenticare una eventuale costante presenza di suore e preti nelle corsie per redimere le anime ribelli: ho notato che già vagano per i corridoi dell’ospedale…. Dimenticavo, per la scuola, ovviamente si dovrà potenziare la presenza del clero per insegnare ulteriormente e più compiutamente il verbo del Vaticano, anche perchè questa società anti-casta e populista sta andando alla deriva senza basi cristiano-farisee….
Gentile Mario Zaccherini condivido pienamente il suo intervento introduttivo be quello di risoosta suo e degli altri intervenuti a Gianluigi Bettini .
Per esperienza , fallimentare, della Sinistra Arcobaleno avendo visto all’opera il nostro , cioè il Bettini, che nelle riunioni collettive parlava in un modo e poi trattava sottobanco con Manca ( nelle precedenti elezioni) per assicurare ( a Rifondazione) la “poltrona” assessorile alla Mungo e altre “cariche” negli Enti di II grado non mi stuopisco piu’ di tanto della sua “disinvoltura” operativa.
Questo “ricordo” avvalora in pieno l’analisi di Massimo Gaiani .
Infatti non è un mistero che solo grazie ai contributi derivanti dalle “poltrone”,anche degli enti di secondo grado ( vedi CONAMI ect), si mantiene ( speriamo manteneva) la “struttura” partito .
Credo pero’ che non serva piu’ di tanto proseguire nel confronto data l’irrilevanza politica delle “foglie di fico” ( Rifondazione , PdCI e Verdi locali) utili al “grullino” imolese per portargli anche un “necessario” 0,… in cambio di qualche , possibile , “poltrona” visto che la “famiglia” è in crescita , non di voti , ma di “appettito poltronaro” ( vedi CL e co.).
E’ finita da tempo la “favola” del partito di “lotta e di governo” mentre piu’ propriamente si dovrebbe parlare di utili “servitori” del “grullino” imolese .
Auspico che i cittadini imolesi , in primis i miltanti di sinistrra, siano in grado ,con il voto, di abbattere il muro e di non subire il “ricatto” del “richiano della foresta” cioe’ a quei valori che la classe dirigente locale impersonata dal “grullino” e dai suoi “servitori” ha ampiamente dimostrato ,in questi ultimi anni, di non avere a fondamento del suo agire politico .
Come diceva Guido Picelli ( luminosa figura di combattente antifascista ) : ” Se sbarrate un fiume avrete un’inondazione, se sbarrate l’avvenire avrete la rivoluzione”.
Affinchè il tempo sia “galantuonmo” penso che i cittadini imolesi abbiano l’occasione per dimostrarlo : manadate a casa , con il voto ,il “grullino” e la sua “corte”.
Gentile Eros,
la situazione da Lei fotografata ben rappresenta Imola.
Esiste un governo ed un sottogoverno che ha le radici profonde.
Cambiare sarà difficile, ma ci stiamo provando mettendo i principi prima degli interessi personali.
Penso che questa sia la nostra grande forza e l’elemento che ci distingue dall’attuale Pd imolese e vassalli.
A Imola si respira una brutta aria, ieri la nostra candidata Annalisa Gagliano è stata strattonata in piazza da un attivista del Partito Democratico e il nostro candidato Sindaco, in un paese vicino, intimidito sempre da attivisti del Pd.
Speriamo non succeda nulla di brutto.
Mario Zaccherini
Gentile Mario , in primo luogo la mia solidarietà alla candidata Annalisa Gagliano e al candidato sindaco Laghi per le “aggressioni” verbali che hanno subito da parte dei “pasdaran” , imbecilli, che fanno il “lavoro sporco” mentre qualcuno , forse della stessa “ditta” predica l’abbassamento dei “toni” .
Che si giunga a questo anche a Imola è la palese dimostrazione che da tempo la nostra citta’ non è piu’ l’isola felice che qualcuno si ostina ancora a voler “vendere” ma che il malessere sociale è cosi’ profondo e cosi’ profonda è diventata l’incultura politica da generare e espandere simili comportamenti .
Oggi si fa un gran parlare , molte volte a sproposito cioe’ senza alcuna analisi politica fondata , della violenza e della necessita’ , assai condisibile , che essa sia estranea al confronto politico .
Intendo dire che questa analisi non dovrebbe fermarsi ai sintomi , ripeto condannabili, ma andare alle fonti per cercare appunto di rimuoverle.
Tali fonti di comportamento violento risiedono , a mio parere, nella richiamata incultura , sempre piu’ diffusa , con tutti i mezzi, dell’affermazione “suprema” dell’io egoistico contro ogni istanza di tipo sociale “plurale” .
Questo ha prodotto il conclamato “liberismo” reganiano-tacheriano-blariano e il “succedaneo” italiano : il berlusconosmo .
Non puo’ esserci alcuna meravigklia , attenti analisti l’hanno evidenziato da tempo , se poi oltre alle “cadute” recenti non sia in campo una vera alternativa al “berlusconismo” : negli ultimi decenni il partito di maggioranza del centrosinistra ha spesso “scimmiottato” le politiche liberiste .
E ancora :la partecipazione dei militanti alla scelta della linea politica si è ridotta al quasi “plebiscito” delle primatie cioe’ ad una democrazia “partecipativa” da esrcitare , quando va bene, ogni cinque anni ( elezioni politiche o amministrative) per “selezionare” i candidati , già “scelti” in via preliminare al centro dalle varie correnti , o congressi mentre ogni giorno gli stessi “peones” hanno contribuito con “l’olio di gomito” ( feste, volantinaggi ect) a foraggiare l’onnivora impalcatura ,locale e centrale, del “partito correntizio” .
Quest’uultimo, mi si smentisca, è diventato di fatto l’impegno centrale del “militante” altro che partecipazione a detrminare la linea politica : o no !!???
I militanti di sinistra del PD dovrebbero rovesciare la loro “rabbia” politica non nei confronti di coloro che contestano con motivazioni , opinabili, ma con motivazioni un “governo” della citra’ che nei fatti è andato contro la stragrande maggioranza delle esigenze socio economiche di tutti i cittadini in primis delle classi sociali piu’ deboli .
Questo dovrebbe essere il loro vero obiettivo : è al “grullino” e co. che devono chiedere conto , per ricitare alcuni “casi” , della voragine Autodromo , della Beni Comuni, delle “fruttuose” poltrone degli enti di II grado ( CONAMI ect.) al servizio dei “soci” di giunta e dei “pensionati” correntizi del PD e per converso della mancanza di interventi sociali efficaci in cui impiegare le risorse diasponibili e “disperse” come detto .
Il “grumo” di potere che si è cristalizzato negli ultimi decenni nel “malgoverno” cittadino non ha nulla da spartire con le storiche amministrazioni di sinistra della citta’.
E’ diventato solo , come qualcuno ha ben detto recentemente , un partito , il PD , di “amministratori” . di puri “ragionieri della politica” senza alcuna differenza programmayica , cioe’ di SCELTA POLITICA , cioe’ di interessi sociali da “previlegiare” rispetto ad un pendant liberista .
E’ dunque il “merito” delle scelte che puo’ costituire la base granitica del cambiamento necessario a Imola :
il voto che i cittadini imolesi hanno nelle mani è l’arma per rispondere in modo democratico , alle “aggrssioni” palesi e nascoste , nei confronti di chi lotta per un reale , possibile, cambiamento .