La finta Lega: il bluff viene a galla By Andrea Girardini

E’ da sempre così, ma da un po’ di tempo persino gli stessi leghisti si stanno accorgendo che la Lega sta bluffando. E non serve l’affermare che per attuare il federalismo “siamo disposti a tutto”. Anche a distruggere il sistema giudiziario piuttosto che quello scolastico? Ogni risultato è figlio del modo con cui lo si ottiene. Cosa pago per ottenere cosa.

Così anche il federalismo (ammesso che sia la panacea che si sbandiera) perde il suo valore se per attuarlo deve assoggettarsi a mille compromessi e distruggere un paese.

La verità è che il federalismo è diventato solo uno slogan propagandistico, perché il vero problema sta nel come e dove si spendono i soldi pubblici. Ci sono già regole per evitare la mala spesa. La magistratura non può servire a ripulire tanta sozzeria, spetta alla politica darsi una nuova classe dirigente e regole molto più pregnanti. Perché la lega non ha preso le distanze dalla cosiddetta cricca degli appalti, perché ha votato per salvare dai processi Casentino, condannato per mafia. Dov’era la Lega che sbraitava contro “Roma ladrona”. Dov’era quando sono stati concessi in regalo “danari del nord” a Catania, Palermo e Roma. Dov’era la lega? Basta trucchi, basta dire una cosa nelle piazze poi al governo si fa l’esatto contrario. Basta turlupinare i propri elettori. Che fine ha fatto il decreto anticorruzione. Perché la Lega tace.

Forse perché è a Roma ad inciuciare?

Alla Lega propongo di inserire nella costituzione l’obbligo per ogni governo di ridurre il debito pubblico, perché risulta chiaro che la sinistra “spendacciona” le ultime volte che a governato con il mite Prodi ha ridotto il debito, poi ci ha pensato il governo del fare (debito) che si spaccia per quello che ha controllato il debito pubblico, ad aumentarlo. Ancora una considerazione sui tagli cosiddetti orizzontali che vengono spacciati per riforma (vedi la scuola) tagliano poco dove bisognerebbe tagliare e troppo dove invece tagliano. Chiunque è capace di amministrare in questo modo. In famiglia se mancano soldi si valuta insieme a cosa rinunciare e dove al contrario spendere. Candiderei una brava massaia a ministro dell’economia, troppo facile tagliare il 10% di tutto e per tutti, un po’ a casaccio. Perché la politica non fa uno sforzo di monitoraggio e ricerca su come e dove tagliare. E magari investe risorse non necessariamente economiche ma di pensiero, confronto e studio formulando un progetto per il bene del paese. Dov’è la Lega che doveva abolire le province? Il bluff è scoperto. A richiesta di spiegazioni i rappresentati locali hanno risposto “perché le province sono indebitate”. Il debito delle province ne impedisce l’abrogazione? Perché allora non lo dite nei dibattiti pubblici. Perché non fate la figura di quelli che siete: dei dicitori di slogan propagandistici. Ma i veri problemi non li risolvete con le ricette facili di nonna papera. Dov’è la Lega che urlava “padroni a casa nostra”. Dov’è la Lega che ora chiede aiuto all’Europa per controllare l’immigrazione. Dov’è la lega, che ha raccontato che gli accordi con la Libia, costati molto più che accogliere chi doveva essere accolto, erano risolutori e si vantava che “gente straniera” è stata non rimpatriata ma bensì accompagnata a morire nel deserto, così gli italiani malinformati targati Lega potevano con voce rauca cantar vittoria. Senza dire che l’immigrazione via mare è solo il 12% del totale. Ergo sono stati mandati a morire centinaia di ragazzi e spesi (male) una barca di euro per ridurre solo una piccolissima parte dell’immigrazione in Italia? Senza risolvere il problema? Il solito trucco. Anche i leghisti cominciano a dubitare. Il solito slogan. Le solite facili ricette. E dopo avere illuso i propri elettori che l’immigrazione era sotto controllo, sono costretti a chiedere aiuto all’Europa, dopo averlo rifiutato poco tempo addietro, perché noi, “eravamo padroni a casa nostra”. Il bluff viene sempre più a galla. Bossi afferma “fora di ball” allora che lo faccia. Governa da 10 anni ed è leghista il ministro dell’interno (Maroni), cosa aspettano a dare corso al “fora di ball”, se ne sono capaci, se è così semplice, chi lo impedisce, hanno la maggioranza in Parlamento. Mi sa tanto che anche questa volta giocano con gli slogan e la pazienza dei cittadini anche di quelli che li hanno votati (per ora).

I “fenomeni verdi” non si sono accorti che l’immigrazione è un problema globale che si affronta soprattutto con una buona politica internazionale e relazioni con i paesi più poveri, perché è da li che parte l’immigrato e per farlo rimanere nel suo paese, dove peraltro vorrebbe stare, almeno deve avere di che vivere. Altro che “padroni a casa nostra” slogan che dimostra la pochezza culturale dei vertici leghisti.

Invece si sono affidati solamente al tiranno di turno, che in cambio di tanti soldi difende le nostre coste, anche uccidendo i migranti.

L’Italia ha perso una grande occasione per farsi promotrice di una politica europea che salvaguardasse anche il nostro paese da naturali flussi migratori e che evidenziasse una leadership italiana in politica estera in virtù proprio della sua storica influenza in quelle aree, invece la risposta della lega e del governo sono stati il più clamoroso fallimento politico degli ultimi 20 anni.

Una grande occasione persa per dimostrare che gli eredi di Mazzini sono in grado di raccontare al loro popolo la verità e sanno proporre considerazioni all’altezza per promuovere condivisione piuttosto che divisione.

L’Italia merita ben altri rappresentanti di quelli che un giorno baciano la mano e pochi mesi dopo ti bombardano, seppure “senza voler disturbare”.

Ma il potere si controlla meglio cavalcando le paure, distruggendo la scuola pubblica, la cultura, la ricerca. Al grido viva l’ignoranza, tutti a Pontida !!!

Ma finalmente anche il popolo leghista si sta interrogando.

Stanco di essere preso in giro, sta meditando per ora di togliere il voto a questi “statisti alla mago Otelma” che buttano acqua nel Po e piazzano il figlio di Bossi nel consiglio regionale della Lombardia, che chiedono sacrifici al proprio elettorato, poi si trovano invischiati in affari tra politica e mafia.     Dove sei lega. Perché non vieni a prendere i non voti che meriti.

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