I VAMPIRI DELL’ACQUA: Le ragioni dello sfascio delle gestioni del servizio idrico integrato in Abruzzo. Intervento di Lucia Proto Responsabile Donne IDV Abruzzo

Riceviamo e pubblichiamo un bellissimo intervento, sul tema dell’acqua, della nostra amica Lucia Proto (Resp. Donne Idv Abruzzo) e di Antonello Santilli (Resp. Idv Marsica) tenuto il 12 marzo ad Avezzano.

All’interno dell’articolo sono presenti tre video relativi all’iniziativa in questione.

Come architetto, mamma e soprattutto come cittadina della Marsica sottolineo l’importanza per il nostro territorio di perseguire uno sviluppo economico e sociale sostenibile al fine di garantire un presente ed un futuro alla nostra gente, non compromettendo la possibilità delle generazioni future di soddisfare le proprie necessità fondamentali di vita, preservando quindi la quantità e la qualità del patrimonio ambientale e delle riserve naturali.

La Marsica ha perlopiù una vocazione agricola ma ha anche un enorme potenziale turistico culturale inesplicato, un utilizzo sostenibile e funzionale dell’acqua non solo garantirebbe la rigenerazione di questa risorsa vitale per le generazioni future, ma insieme ne abbasserebbe i costi dei consumi e soprattutto avrebbe la capacità di riattivare la nostra economia agricola, ma anche una nuova economia turistica, legata alla riscoperta e valorizzazione delle nostre bellezze ambientali e storiche. La Marsica necessita quindi di conservare questo bene naturale essenziale per la vita umana ma anche di trasformarlo in una risorsa economica attraverso una concreta gestione sostenibile pubblica e partecipataGestione pubblica perché l’acqua è una risorsa fondamentale per la vita umana, senza l’acqua non esiste vita, quindi non può essere gestita con fini commerciali; gestione partecipata perché tutte le amministrazioni locali dovrebbero insieme partecipare ad una pianificazione sostenibile ottimale per tutto il territorio.

Affinché ciò avvenga, il CAM che è un consorzio di comuni dovrà veramente lavorare in rete ed operare, effettuando una maggiore manutenzione della rete idrica, per evitare le perdite nel sistema di distribuzione; ottimizzando i percorsi idrici esistenti e studiandone di nuovi a seconda delle esigenze del territorio, applicando un sistema di controllo più efficace dei consumi, applicando veramente i contatori a tutti e verificandoli periodicamente, in questo modo si otterrebbero tariffe più basse, perché distribuite più equamente; combattendo l’uso illegale e incontrollato dell’acqua; attraverso l’educazione e la sensibilizzazione dei giovani all’uso conservativo dell’acqua; controllando che le falde non vengano inquinate da discariche abusive e dall’uso abnorme di pesticidi. La Piana del Fucino era un lago, studi di ricercatori hanno messo in evidenza che in tutte le zone bonificate si presentano negli anni batteri che resistono sempre di più ai pesticidi ed attaccano in modo sempre più aggressivo la vegetazione. Per questo motivo purtroppo l’agricoltore del Fucino è portato a fare un uso spropositato di pesticidi sempre più velenosi e tossici sia per il prodotto agricolo sia per il terreno che li assorbe. Queste sostanze penetrano in profondità ed inquinano le falde acquifere. La soluzione potrebbe essere quella di ricreare l’ecosistema del Lago, realizzando un lago di dimensioni ridotte nella parte con maggior dislivello della Piana, oppure dei piccoli bacini idrici in più punti del Fucino; in questo modo, l’acqua che ormai si è attestata in profondità lasciando in superficie un terreno molto arido, riemergerebbe è renderebbe più fertile la nostra terra. Se vogliamo connotare i nostri prodotti sulla base della qualità, garantire la salute del prodotto e del consumatore dobbiamo veramente operare in modo tale che questi lo siano. Inoltre, la riemersione dell’acqua in superficie riporterebbe col tempo le nostre colline spoglie e aride a recuperare la vegetazione perduta e riattiverebbe così una nuova agricoltura collinare già presente in passato, ma ad oggi abbandonata. Con il fine anche di incrementare anche un tipo di allevamento (ovini e suini), creando una filiera, una rete di produzione e distribuzione di prodotti sani e di qualità migliore, rispetto a quelli prodotti dall’agricoltura e dall’allevamento industriali. Ciò porterebbe anche ad effettuare una manutenzione del suolo e cura ambientale e paesaggistica che scongiurerebbe il verificarsi di disastri idrogeologici e la conseguente perdita di vite e risorse umane.

Inoltre il CAM dovrebbe operare per sopperire la carenza di acqua piovana, problema mondiale sempre più grave: creando vasche, cisterne per la raccolta dell’acqua piovana e riutilizzando le acque reflue mediante adeguati depuratori.

Solo attraverso un’analisi approfondita dello stato attuale, delle carenze, degli errori dell’amministrazione del SISTEMA MARSICANO ACQUA in relazione al sistema economico e all’ecosistema ci porterà a pianificare uno SVILUPPO SOSTENIBILE PER LA COLLETTIVITA’ INTERA E LA RIGENERAZIONE DI QUESTA RISORSA FONDAMENTALE.

Lucia Proto

Responsabile Donne IDV Abruzzo

Intervento di Antonello Santilli

Responsabile IDV Marsica

Noi dell’Italia dei Valori abbiamo sentito l’esigenza di organizzare una pubblica manifestazione per informare la cittadinanza della Marsica riguardo ciò che sta succedendo attorno alla gestione dell’acqua.

Abbiamo utilizzato un titolo forte “I Vampiri dell’acqua”, non volendo comparare gli attuali gestori del bene più prezioso posseduto dall’umanità ai personaggi frutto della fantasia di scrittori e registi, ma per far capire che sono in gioco le risorse della nostra collettività e che una gestione poco oculata dell’acqua finisce per succhiare ingenti risorse naturali ed economiche, facendo rischiare a tutti noi, ai cittadini, di pagare un prezzo troppo salato per il loro esaurimento.

La gestione dell’acqua nella Marsica è affidata al CAM SpA, che è una società per azioni di natura privatistica, il cui patrimonio è posseduto interamente dai Comuni marsicani che formano il Consorzio. E’ quindi un’entità diversa rispetto ai Comuni: ha un proprio patrimonio, si attiene solo alle norme del diritto privato, ha come scopo principale quello di massimizzare il guadagno e non quello di tutelare gli interessi generali della collettività.

Si tratta di un modo di gestire la “cosa pubblica” un po’ anomalo, in quanto il comune affida praticamente a sé stesso un servizio, pur trattandosi di due persone giuridiche diverse, con due rappresentanti legali diversi e con due bilanci diversi.

Infatti quando ci sono perdite nella gestione di una società di questo tipo, sono sempre i soci a farne fronte ed in questo caso sarà l’ente pubblico, con i “nostri soldi”, a ripianare il debito.

Ancora: proprio perché in definitiva si tratta di un prolungamento dell’ente pubblico, la società non deve temere la concorrenza di altre società di diritto privato e la gestione del servizio le viene affidata direttamente: è il cd. affidamento in house providing.

Però poi la società si comporta come una normale società privata, può assumere per chiamata diretta e può decidere che tipo di investimenti effettuare: per esempio il CAM ha preferito investire molti soldi nella sede legale, comprando l’immobile a Caruscino, invece che ristrutturare una rete idrica che “fa acqua da tutte le parti”.

Prima di lasciare la parola agli altri relatori vorrei soffermarmi su una problematica peculiare di Avezzano, che è quella dei contatori dell’acqua.

L’installazione dei contatori è necessaria.

L’acqua pian piano si sta esaurendo in tutto il mondo, ed anche se l’Abruzzo è una terra che probabilmente non ci fa accorgere di ciò, anche noi abruzzesi corriamo questo rischio.

Dobbiamo assolutamente evitare inutili sprechi ed è per questo che noi dell’Italia dei Valori siamo favorevoli al pagamento dell’acqua a consumo per convincere i cittadini ad utilizzarla solo ed esclusivamente per le necessità quotidiane.

Quello che ci lascia perplessi, e che non ci convince affatto, è il modo in cui. il CAM  si sta comportando in questa vicenda.

Innanzitutto, prima di iniziare l’installazione dei contatori, bisognava porre in essere una vera ed efficace campagna di sensibilizzazione della cittadinanza, facendo capire alle persone che un piccolo sacrificio personale è indispensabile per la realizzazione di un grande vantaggio generale.

In secondo luogo, questa procedura di installazione dei contatori sembra vivere un’agonia continua: parte, poi si ferma, poi ricomincia, poi si riferma. Adesso sono arrivate nelle nostre case lettere di minaccia, le quali dicono che se non si installano i contatori la tariffa sarà il doppio di quella a forfait: il problema è che queste lettere sono arrivate a molta gente, che il contatore l’aveva già fatto installare e aveva già pagato i 50,00 euro richiesti dal CAM.

In sostanza: per chiedere sacrifici ai cittadini, tu CAM dovresti essere il primo a comportarti diligentemente, dando l’esempio; invece così non è, e tutti gli scandali usciti in questi anni, la poca trasparenza usata in tutte le operazioni, la recente inchiesta giudiziaria che investe i vertici del CAM tolgono la voglia di essere un buon cittadino a tante, ma tante persone.

Antonello Santilli

Responsabile IDV Marsica

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