IMOLA: NASCE ATTIVA IDEE IN MOVIMENTO
admin | Dec 18, 2011 | Comments 3
Davanti a decine di presenti, oltre ai promotori, Sabato 17 dicembre è stata presentata una nuova associazione culturale: Attiva, Idee in Movimento.
“Attiva è un movimento civile e culturale a carattere circondariale che nasce nella società e intende proporre una cultura politica e democratica alternativa allo statalismo e al consociativismo. L’obiettivo dichiarato è dare voce e rappresentanza alle forme di ‘cittadinanza attiva’ all’interno di un metodo/modello dove legalità, etica pubblica e trasparenza, facciano da collante alla passione civile dei cittadini.
Attiva non vuole diventare un partito, ma una comunità all’interno della quale l’impegno politico, libero e democratico sia la base condivisa di lavoro e metodo.
In particolare non nasce come movimento di contrapposizione al Partito Democratico territoriale e/o alle altre forze politiche (domanda, durante la presentazione, formulata con varie declinazioni dai giornalisti presenti a Raffaello De Brasi), ma di sprono e testimonianza civica nei confronti degli amministratori.
Dalle risposte di De Brasi e Rizzoli (aggiungo Castellari e Manca, comunque citato, per sintetizzare le due posizioni del Pd), è emerso in maniera netta come il Movimento abbia chiaro che esistono due Pd: da una parte il Segretario Territoriale Castellari, e tutti coloro che lo sostengono, dall’altra la figura del Sindaco Manca. Due modi di fare politica percepiti all’esterno del partitone in maniera contrapposta. Manca rappresentante, nonostante i gravosi impegni amministrativi, di una politica rispettosa ed attenta anche nei confronti delle persone/movimenti al di fuori dell’ortodossia omologatrice di Viale Zappi, a questa politica si contrappone la squadra di Castellari ostinatamente ripiegata su se stessa lontana dai rumori e dai problemi della città.
Tale lontananza dalla realtà, ormai non più notizia, ma solo constatazione, è stata rimarcata in due passaggi di De Brasi: il comportamento del sindaco di Medicina Onelio Rambaldi che dopo la famosa manifestazione del 22 ottobre (oltre 700 partecipanti) non ha ritenuto ricevere una delegazione dei manifestanti per comprendere meglio le ragioni della protesta e la valutazione positiva nei confronti di un movimento, espressione della democrazia dal basso, come MedicinAlternativa.
Sulla lontananza si potrebbero scrivere elenchi di episodi, ma uno in particolare dipinge il declino del Partito Democratico imolese: dopo la manifestazione imolese del 3 dicembre la squadra di Castellari invece di entrare nel merito qualitativo della protesta si è limitata a produrre un documento centrato solo sull’aspetto numerico dei partecipanti. esattamente come fece Berlusconi dopo una manifestazione della Cgil.
Tornando ad Attiva, di seguito una sintesi del manifesto:
Attiva idee in movimento
La globalizzazione sta provocando una profonda e complessa trasformazione antropologica e culturale che mette in crisi i modelli culturali e sociali che avevano formato in passato le identità delle persone e del- le comunità.
È in atto un crescente processo di concentrazione dei poteri economici (dalla finanza alla distribuzione) ed emergono politiche e poteri che tendono alla privatizzazione dei beni comuni (acqua, salute, educazio- ne, sicurezza, ecc…). Questa ideologia si basa su di una falsa visione della libertà e finisce per creare nuove forme di esclusione e nuove disuguaglianze.
Altra cosa è la sussidiarietà che tende ad includere e a rendere tutti eguali promuovendo la creatività, la responsabilità sociale e il partenariato civile.
Sono ormai aperti problemi gravi riguardanti la sostenibilità del capitalismo globale, cui i governi nazio- nali non riescono più a dare risposte credibili. Si alimenta così una profonda crisi delle democrazie moderne che non riescono a governare questi processi globali, mentre le forme rappresentative della democrazia sono sempre più chiuse nei “palazzi della politica” escludendo la partecipazione dei cittadini.
Lo stesso principio di maggioranza mostra crepe evidenti. Non si può governare immaginando che vi sia sempre e comunque una maggioranza silenziosa tra i cittadini.
Non si può pensare che la politica sia uno spazio esclusivo dei partiti e che essa trovi applicazione uni- camente nelle istituzioni, quando, invece, dovrebbe essere la società il luogo prioritario e prevalente dove la politica prende forma e contenuto.
Le vecchie forme di partecipazione gestite dai partiti non reggono più, ma nello stesso tempo si negano nuovi processi partecipativi dal basso. Le nuove soggettività che si esprimono sotto forma di cittadinanza attiva o le nuove presenze sociali sono bollate come antipolitica, populismo o strumenti delle opposizioni.
Una nuova cultura politica e democratica deve ripartire dalle persone, dal senso delle loro comunità e dalle loro relazioni. Deve stare in contatto con sentimenti ed emozioni, con bisogni, difficoltà e contraddi- zioni, con sogni e desideri delle persone.
ATTIVA è un movimento civile e culturale che nasce nella società e intende proporre una cultura politica e democratica alternativa allo statalismo e al consociativismo, alla logica di scambio tra politica e interessi e alla logica corporativa dei territori e dei “campanili”. Ci sentiamo parte di una nuova realtà sociale che va sotto il nome di “cittadinanza attiva” e di “partenariato civile”. Il nostro operare non potrà che fondarsi sui principi di legalità, etica pubblica e trasparenza, sulla passione civile messa al servizio della comunità, sul rispetto e il dialogo.
ATTIVA è un Movimento aperto a tutte le persone che aderiranno ai contenuti del Manifesto fondativo, indipendentemente dalla loro identità religiosa, etnica, culturale e politica. Sarà un soggetto autonomo dai partiti e dalle Istituzioni ma capace di dialogare con essi. Sarà soprattutto attento alle idee e alle proposte del vasto mondo delle Associazioni, dei Comitati, dei Movimenti.
ATTIVA vuole essere di stimolo a innovare la cultura di governo mobilitando le migliori risorse e compe- tenze delle nostre comunità. Vuole promuovere l’elaborazione di un nuovo “modello democratico” che sia centrato sulla partecipazione dal basso di tutti i soggetti sociali organizzati o informali al fine di identificare i contenuti e gli obiettivi del bene comune.
Vuole essere di stimolo per la promozione di uno sforzo creativo e innovatore teso a ripensare un sistema economico e territoriale che sia sostenibile e compatibile sul piano sociale e ambientale; per un sistema del welfare che sia inclusivo e che parta dai bisogni reali delle persone; per nuove modalità di organizzazione e rappresentanza sociale e politica che tengano conto dei grandi mutamenti che hanno coinvolto le nostre comunità.
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Commenti (3)
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Caro Mario, per dirla in due parole: “chi è causa del suo mal pianga se stesso”, o se preferisci “errare è umano, ma perseverare è diabolico”, questo in sintesi il mio pensiero sul PD imolese, certi sindaci, ma che non esclude nemmeno l’ambiguità costante a livello nazionale: temo che che così continuando, alle prossime elezioni resterà un piatto di lenticchie molto amare….
Alfredo
al volo un pensiero che mi è nato mentre, presente ascoltavo:
ATTIVA sta al PD DI MANCA come la LEXUS sta alla TOYOTA…..sempre operai, sempre dalla stessa parte, producono sempre idee solo che la LEXUS è full optional!. Il toyotismo rimane….
Davvero Simona siamo stati così deludenti?
Io ho aderito perché ho visto in ATTIVA generosità e competenze…