IMOLA 2015: I PASDARAN DELL’OSCURANTISMO By MARIO ZACCHERINI

L’Articolo 3 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo afferma che “Ogni individuo ha diritto alla vita, alle libertà ed alla sicurezza della propria persona”

Parole importanti e dense di significati che non devono rimanere enunciati teorici, ma trasformarsi in atti concreti.

Il soggetto è l’individuo, quindi il singolo, che deve godere del Diritto alla Vita ed agli strumenti accessori quali libertà e sicurezza.

Per noi occidentali l’articolo è stato interiorizzato culturalmente, ma nella mia città, e non solo, esistono ancora sacche di persone che cercano di ostacolarne la piena applicazione.

Perché? Personalmente credo che, in particolare sui social, esistano dei gruppi che si attivano quando una critica è diretta verso il potere (in questo caso il Pd imolese). Oltre ai pasdaran, polemisti quasi di professione, spesso appaiono anche i troll (profili di persone che non esistono nella realtà) come truppe cammellate.

La pietra dello scandalo è stata la video denuncia di qualche mamma, dopo aver scoperto che nel giardino frequentato dai figli era stato disseminato dell’eternit, e la conseguente pacata richiesta di inserire una sorveglianza video a tutela di ulteriori atti vandalici.

Una richiesta normale, a basso costo, che si inserisce all’interno di percorsi amministrativi in tantissimi Comuni italiani. Laddove si presentano ripetuti atti di vandalismo o situazioni che possano mettere in pericolo i cittadini le Amministrazioni cercano di attivare politiche preventive per aumentare la sicurezza.

Molti lettori penseranno che sia normale che un’Amministrazione si attivi a favore dei cittadini (e lo è), quello che non è normale è che in una città ricca come la nostra l’Assessore affermi “non possiamo fare nulla perché non abbiamo i soldi”.

Imola, la città che garantisce indirettamente a Ecclestone decine di milioni di euro per riportare la F1 sulle rive del Santerno, non ha poche migliaia di euro per mettere in sicurezza bambini e famiglie.

La finalità di questo articolo è dimostrare, a chi ostacola il tentativo di messa in sicurezza, che mentre a Imola mancano i soldi e gli scudieri difendono le scelte politiche, in Italia è cosa normale che i parchi/giardini siano messi sotto controllo elettronico.

Gli esempi sono tantissimi, ma per non generare il sospetto che si stia cercando di fare speculazioni politiche, tra i tantissimi porto quello del Comune di Fucecchio.

In questo comune il Pd, alle ultime amministrative, ha raccolto il 57% del consenso.

A questo comune dico bravo perché, davanti ad una situazione di degrado e pericolo di un parco cittadino hanno fatto quello che non si vuole fare a Imola……  A riprova, ma gli esempi sono centinaia nel nostro paese, le prove….

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Filed Under: Diritti civili e libertà personali

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RSSCommenti (2)

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  1. pierluigi says:

    Inaccettabile. A livello locale l’espressione democratica del voto è diretta a garantire la gestione dei diritti e della qualità della vita dei cittadini. Se questo non è, possono tornarsene a casa.

  2. admin says:

    Grazie per l’intervento Pierluigi.
    Purtroppo Imola, da qualche anno, sta vivendo una situazione di fortissimo disagio economico e democratico.
    le parole dei politici spesso sono false e, in particolare per quanto riguarda istruzione e sicurezza, il Comune non vuole più intervenire.

    Mario Z.

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