VIAGGIAMO VERAMENTE LONTANO … By Lucia Proto

Esiste un enorme contrasto fra TAV (grandi opere… come il ponte di Messina) e stato di abbandono delle Ferrovie Abruzzesi, come anche quelle Siciliane, Calabresi, ecc..

Il finanziamento UE di 600 milioni di euro che il Governo ha tanto pubblicizzato, copre solamente il 3% del costo totale dell’opera, valutato “ad oggi” globalmente, in 20 miliardi di euro.

Il federalismo si attua quando tutte le Regioni Italiane sono alla pari come PIL, sviluppo e infrastrutture. Si deve continuare a far favori alla Lega, al Nord e sprecare 20 miliardi di euro inutilmente?

Il progetto della TAV era stato previsto sulla base di uno sviluppo enorme dei trasporti nella UE, ora con la crisi evidente che ha interessato in particolare la Spagna e l’Italia, sono sufficienti la ferrovia e l’autostrada esistenti. I trasporti attuali invece, si stanno spostando verso l’Est Europeo ed Asiatico.

Si vuole continuare a rovinare l’ambiente costruendo costosissime gallerie che aggrediscono le montagne, tagliando anche le falde acquifere?

Mentre in Abruzzo si continua con il binario unico da Far West e le motrici deragliano addirittura nelle stazioni. Non si potrebbero investire questi soldi per creare il doppio binario della nostra ferrovia? Non esistono anche dei Fondi Fas per potenziare le linee Abruzzesi? Questi vengono dirottati altrove e lasciano la Regione nel sottosviluppo economico che certamente per decenni ha fatto gioco all’attuale classe politica per alimentare il clientelismo.

Il sistema adottato dal governo di calare dall’alto le decisioni, anche se sono superate dalla storia e dagli eventi e soprattutto senza consultare le popolazioni interessate, è un metodo violento. Non si può arrivare alle manganellate, le decisioni importanti vanno condivise ma sembra che questo governo gestisca il potere in modo aggressivo anche su: precari e disoccupati, insegnanti e studenti, allevatori Sardi, terremotati Aquilani e cittadini della Val di Susa, ecc.

L’Italia dei Valori propone invece una politica di ammodernamento delle infrastrutture vera, studiata secondo le reali esigenze territoriali e dell’economia locale e generale, non facendo gli interessi delle lobby del cemento, del ferro e di pochi altri.

In questi giorni, emerge chiaramente una linea politica generale, attuata sia dal Governo Nazionale, sia dai Governi locali di destra di speculazione edilizia inutile e dannosa all’ambiente. Iniziata a L’Aquila con il mancato restauro del centro storico e con la costruzione, invece di edifici in zone nuove e distanti dalla città, continuata a Sulmona con il progetto di torri e casinò con grattacielo di oltre 100m che avrà un notevole impatto ambientale e sulle abitudini della città (casinò). Proseguita ad Avezzano, con la volontà di vendere l’edificio della Scuola Corradini – rubando ai bambini e alle famiglie una struttura di valore storico architettonico, necessaria ai cittadini del quartiere centro – per continuare a speculare nel centro storico che necessiterebbe invece di essere solo restaurato.

Noi proponiamo invece un’amministrazione partecipata che si concentri sulle esigenze di tutti, sull’offerta dei servizi infrastrutturali e sociali (strade, fognature, illuminazione, marciapiedi, verde attrezzato, scuole, ecc.); tesa a rivalutare le periferie in modo che la città sia una e non abbia dei cittadini di serie A e di serie B.

Avezzano, 28/06/2011

Arch. Lucia Proto

Responsabile Donne IDV Abruzzo


Share

Filed Under: Diritti civili e libertà personaliFeatured

About the Author:

RSSComments (0)

Trackback URL

Lascia un commento