DITE A PANIERI CHE……….By MARIO ZACCHERINI
admin | Feb 18, 2019 | Comments 9
Mi chiamo Mario Zaccherini ed appartengo a quel gruppo di persone che il Segretario del Pd Imola, Marco Panieri, definisce Company di Eddi Dolcetti.
Raccolgo l’invito di Andrea Della Salandra per rendere una fotografia veritiera del nostro Autodromo e del rapporto con la città.
Il Comitato, che Panieri definisce “No rumore” in realtà ha un nome “Comitato Autodromo” ed è regolarmente registrato. Tra i vari compiti che perseguiamo, il rispetto delle normative e la tutela di un parco secolare circondato dall’Autodromo sono sicuramente preminenti. A livello statutario non esiste un punto contro l’Autodromo, non si è mai parlato di iniziative per chiudere l’Autodromo per il semplice motivo che riteniamo l’impianto una risorsa per la città (a patto che venga garantita la convivenza fra tutte le funzioni che gli gravitano attorno : residenziale, sportiva, ricreativa del parco scolastica…) Nessun socio ha mai messo in discussione l’esistenza e la vita del circuito, mentre, questo non lo sapete, almeno un membro entrato recentemente nella Direzione Territoriale del Pd guidata da Panieri non la pensa esattamente come noi.
Di seguito un famosissimo intervento di Lamberto Montanari, oggi membro della direzione Pd, dove parla di “incalcolabili danni prodotti dall’Autodromo”.
https://www.pdimola.it/il-partito/la-direzione-territoriale/
Quando parliamo dell’autodromo dobbiamo dividere l’argomento in due parti: quello che è stato e quello che è.
Imola, tra il 1972 (13 giorni annui di utilizzo della pista) e il 1985 è stata la regina del motociclismo, su tutto le 200 miglia ed i vari moto mondiali. Per i più giovani basti ricordare che in anni come il 1972/74/75/77/79/81/83 Imola ospitava oltre 200 mila turisti per almeno due giornate (oltre 400.000 presenze). In particolare, negli anni 1981 e 1983, Imola divenne il “centro del mondo” ospitando 200 Miglia, Moto Mondiale e F1. Sono anni nei quali il pubblico giungeva a Imola dal venerdì sera alla domenica mattina. Le presenze superavano (nei 3 giorni) le 500.000 presenze. Turisti, con una forte componente straniera, che mangiavano, sostavano ed acquistavano ricordi. Una massa enorme di persone che lasciavano ricchezza sul territorio. Tengo a precisare che in quel periodo l’autodromo viveva in simbiosi con la città.
Poi, dopo il 1985, la 200 Miglia scomparve ed il motociclismo divenne sempre meno rilevante al punto che nel 1999 fu organizzato l’ultimo evento motomondiale. Perché? Francamente non sono in grado di dare risposte, ma sicuramente l’allora Sindaco Raffaello De Brasi (presente nella Direzione di Panieri) sarebbe in grado di chiarire.
Nonostante la perdita del motociclismo la vita dell’autodromo continua quanto mai viva perché, dal 1998 (con Sindaco De Brasi) Imola diventa il cuore pulsante della musica europea con l’Heineken Jamin Festival. Dal 1998 al 2006 i maggiori gruppi mondiali si esibiscono nella nostra città. Nelle due, o tre, giorni centinaia di migliaia di giovani si davano appuntamento sulle rive del Santerno. Tra F1 e musica Imola poteva contare ogni anno su oltre 500.000 presenze ed un indotto significativo. Anche in questa fase l’impianto viveva in armonia con la città. Lamentele? Pochissime guidate da un docente oggi scelto da Panieri per guidare il Pd locale (già citato).
Ritengo doveroso ricordare che, negli anni d’oro, anche la politica era attenta alle esigenze dei cittadini. Un Sindaco del passato (Marchignoli) fece inserire, in una convenzione con la Sagis, un punto qualificante: durante le prove di maturità l’autodromo non doveva essere utilizzato avendo tante scuole nel raggio di pochi centinaia di metri. Sensibilità che arrivava a difendere senza se e senza ma il Parco (già violentato dopo la morte di Senna) e ipotizzava un futuro verso la polifunzionalità.
Era sempre il Pd……se ci penso un partito “uno e trino”.
Nel 2006, come un fulmine a ciel sereno, Imola perde entrambe le manifestazioni. Perché? Bella domanda, forse bisognerebbe chiedere a Marco Panieri il perché. In fondo la città era governata dal suo partito, non certo da me. Chissà se Marco Panieri conosce quanto costò alla città tale perdita e quanto costò il fallimento della Sagis alle nostre casse comunali.
Non voglio essere polemico con Marco Panieri, anzi gli auguro di avere risolto quel problemino che ha impedito a lungo al Pd di saldare un “conticino con l’Ausl” di Imola https://www.ilrestodelcarlino.it/imola/cronaca/pd-festa-1.3913463 però, detto tra noi, trovo curioso che, nonostante le competenze economiche, il buon Panieri non sia riuscito in tempi brevi a risolvere la pendenza con l’Ausl, a rilanciare la defunta festa del Lungofiume (ex Festa dell’Unità) pur presentandosi come “angelo salvatore” del nostro impianto.
Dal 2006 si apre una nuova storia dove la politica entra in maniera pesante sulla gestione: l’impianto si ritrova, esclusa la MotoGp e qualche concertone a spot, senza grandi eventi. Il nostro grande impianto, anno dopo anno, esce dalla quotidianità dei grandi eventi per trasformarsi in una pista dove tutto è concesso, gli utili sono cosa rara e, a quel punto i cittadini si ribellano, pretendendo che le attività siano disciplinate rispettando la legalità.
L’impianto entra nella galassia del ConAmi, totalmente gestito dal Pd, con i risultati che tutti conosciamo.
Imola, a volte, è una città strana: da un lato Comitati ed appassionati che, con modalità diverse, vogliono salvare il circuito, dall’altro un esponente politico che tra i suoi collaboratori presenta chi voleva chiudere l’impianto e Sindaci che sono stati costretti a ridurre drasticamente le attività caratteristiche.
Le menti più semplici e poco pensanti, sono cadute nel trabocchetto e reagito lanciando offese e minacce (cose che, quando non censurate, qualificano gli ambienti), ma la verità è ben diversa.
La domanda da porsi è se gli amanti del circuito si riconoscono nel “grido di guerra” del buon Panieri oppure, consapevoli della situazione, siano desiderosi di mettersi attorno ad un tavolo delle idee con coloro che veramente amano questa parte di Imola.
Bisogna capire se l’ambiente motoristico è diventato un circolo del Pd oppure è ancora nel mondo reale.
Il kombo autodromo più parco Acque Minerali può diventare una miniera d’oro a condizione che si prenda atto di un punto di partenza fondamentale: oggi l’attività economica in termini assoluti è irrisoria. Per dare una dimensione, dopo anni di gestioni non fantasiose, il nostro autodromo presenta un’attività che non è in classifica tra le prime 500 in Italia, ma nemmeno tra le prime 500 in Emilia Romagna e, questo è il dato su cui dobbiamo soffermarci, nemmeno tra le prime 500 della Provincia di Bologna (oggi Città Metropolitana). Non appare nemmeno tra le prime 20 a Imola…… Forse bisogna cambiare la filosofia di utilizzo.
Ps Sono a favore della F1? Assolutamente sì! A condizione che non porti “rossi” da 11 milioni di euro nelle tasche dei cittadini. Sono favorevole alle attività rumorose non consentite dalla Legge? Ni e mi spiego. Se parliamo di un evento che porta a Imola decine di migliaia di turisti e, in tal caso, vero indotto, sono favorevole. In caso contrario assolutamente contrario.
Ps Perché non ci mettiamo attorno ad un tavolo? Non sarebbe bello ragionare insieme sulle attività che potrebbero permettere la vita? Trovare nuove forme di utilizzo degli spazi? Siamo italiani, abbiamo nel sangue arte, cultura il senso della bellezza. Forse, insieme, potremmo portare il nostro kombo tra le prime 500 attività della provincia di Bologna.
Ps Sarebbe bello organizzare un incontro aperto a tutti dove, dati alla mano, cominciare a ragionare. Quando dico tutti intendo proprio tutti, anche Panieri.
Grazie per lo spazio.
Mario Zaccherini
Filed Under: Diritti civili e libertà personali • Dossier Autodromo • Featured • Politica
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