PROSSIMA FERMATA BOLOGNA
admin | Jan 17, 2011 | Comments 4
Dopo il vento di rinnovamento respirato all’Assemblea Territoriale ad Imola di venerdì scorso, con il ”mio gruppo” siamo partiti verso “Prossima Fermata Bologna”.
Questo evento organizzato dai giovani del Pd ha avuto lo stesso impatto emotivo di quello di Firenze (tanta gente e tanti giovani), ma, oltre a ciò, un maggior appeal per la presenza dei vertici del Pd regionale, bolognese e dei candidati alle primarie.
Abbiamo avuto la possibilità di parlare con il Sen. Ignazio Marino al quale abbiamo posto la domanda sulla motivazione del suo voto in Direzione. Ci ha esposto semplicemente le sue motivazioni, in modo chiaro netto e conciso, ma soprattutto le azioni che da venerdì tutti i membri della Direzioni dell’area Marino hanno adottato, un rigido e rigoroso controllo. Sul palco il Sen. Marino ci ha poi illustrato il significato della parola Merito. Chi meglio di lui, in quella Bologna “che non l’ha voluto”, poteva farlo?
Sul palco si sono poi succeduti dal Sindaco di Forlì ……, al sedicenne prodigio di Budrio …. Procopio, molti giovani con proposte vere, profonde, reali, che i candidati sindaci hanno potuto ascoltare e che penso potranno usare come vero patrimonio per la città. Dai video, che come sempre pubblichiamo qui accanto, ci si potrà fare facilmente l’idea della concretezza di quanto detto, l’idea che i giovani del Pd e della sinistra sono in gamba, molto in gamba.
Ma la vera aria di novità di questa Fermata è stata la presenza dei vertici del partito locale che hanno fatto affermazioni degne di nota:
- Bonaccini (segretario regionale del Pd) ha confermato per l’Emilia Romagna la volontà di fare le primarie anche per la scelta dei candidati da mandare in Parlamento.
- Donini (segretario del Pd bolognese) ha annunciato che, già da questo suo mandato, i funzionari di Bologna, non saranno funzionari a vita, ma a tempo determinato.
Due affermazioni che ci portano a prendere alcuni spunti dalla presentazione di Pippo Civati (la versione completa sul suo blog http://civati.splinder.com/post/23888382) per andare avanti Senza Paura
“Senzapaura delle primarie, perché le primarie si fanno, non si discutono.
Senzapaura di uscire di casa e, soprattutto, dal Palazzo.
Senzapaura di Vendola (perché dovremmo?).
Senzapaura di prendere una posizione, anche quando sembra difficile, come in questi giorni.
Senzapaura di essere d’accordo con D’Alema, il lunedì, e con Veltroni, il martedì, perché una nuova idea di politica si deve affermare.
Senzapaura di governare in modo credibile (finalmente).
Senzapaura dei giovani, quelli che hanno vent’anni e che sperano (confidano) in un Paese diverso.
Senzapaura di confrontarsi, perché fa bene.
Senzapaura di chi sa le cose meglio di noi, perché ci vuole anche un po’ di umiltà.
Senzapaura di chi ci chiede conto, perché di responsabilità ce ne sono tante, in questa fase: e qui nessuno ha parlato di Casini, mentre sui giornali il dibattito prosegue, finché non avrà sfinito anche l’ultimo dei nostri elettori.
Senzapaura dei diritti civili, che siamo nel Tremila.
Senzapaura di trovare le parole giuste, perché la modernità è una cosa seria, e anche i diritti e la dignità delle persone e dei lavoratori.
Senzapaura di parlare delle cose che riguardano il Paese, perché il Pd non sia più autoreferenziale (perché anche l’aggettivo “autoreferenziale” è “autoreferenziale” e ormai lo usa solo il Pd).”
Quindi “rimbocchiamoci veramente le maniche ”, senza paura di poter fare molto di più e molto meglio, la parola di Bologna va riportata al più presto in tutta l’Emilia Romagna.
Da che circolo vogliamo iniziare?
Mario Zaccherini
PensieriDemocratici.it
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Commenti (4)
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Quando cerchi con tanta forza un risultato alla fine arriva. Sarà senzaltro difficile ma lo speriamo tutti, o almeno in molti.
Caro Ermes, non abbiamo ancora cambiato le cose, ma sicuramente negli ultimi mesi l’aver toccato l’orgoglio degli elettori di centro sinistra ha prodotto, sta producendo, una reazione fortissima ed in parte inaspettata.
Per mesi non ci hanno rispettato al punto di non chiederci nemmeno cosa ne pensassimo di Primarie ed alleanze.
Non l’hanno chiesto, ma tutta Italia sta urlando il suo pensiero, sta ricordando da quale cultura arriviamo e che il primo pensiero è di cambiare il Paese portando nuove idee e nuovi metodi democratici.
Su queste idee vogliamo confrontarci, non abbiamo paura e non dobbiamo avere paura delle idee.
Sulle idee nasceranno le alleanze elettorali e tra i partiti alleati sceglieremo chi ci guiderà: Casini? La porta è aperta a tutti, però…….insomma……..se ammette che il Papa sull’educazione sessuale ha invaso il territorio di competenza dello Stato………Cuffaro, mah….che non si è opposto alla riforma scolastica………che ACCETTA LE PRIMARIE.
Quindi?
Quindi vedrai che io e te saremo dalla stessa parte, Casini non so.
Ciao
Mario
L’iniziativa di domenica scorsa è stata una boccata d’ossigeno. Non so come fosse all’epoca del Pci (non esistevano le primarie, e c’era più concretezza), ma se penso che in quella domenica si sono incontrati vertici del partito, candidati alle primarie, deputati, amministratori locali, cittadini, studenti e il confronto è stato il più possibile orizzontale, allora vuol dire che una buona strada da seguire esiste. Vedremo se verrà imboccata da chi conta o dalla massa dei cittadini, o se si preferirà rimanere sui percorsi paludosi e pericolosi sui quali ci siamo avventurati in questi ultimi 40 anni. Se il confronto sarà aperto, se il partito diventerà contendibile; se cadranno le contrapposizioni ideologiche da muro di Berlino (ex-comunisti Vs democristiani) che esistono ancora dentro al partito, e quelle nuove dettate dalle più recenti, ma non troppo, logiche di mercato; se i giovani non saranno visti come un peso o un problema, ma come una risorsa per vedere con occhi nuovi; se i militanti che vanno avanti per appartenenza decideranno di fare autocritica; se cominceremo a vedere tra gli iscritti anche degli immigrati, e magari anche qualcuno con qualche carica istituzionale… Se succederanno tante di queste cose, allora l’Italia potrà avere una sinistra, o un centro-sinistra coeso pronto per cambiare il paese in meglio (e non alla meno peggio, tirando a campare, cosa che porta solo a stare all’opposizione: quindi per favore la si smetta di parlare di MENO PEGGIO).
Una sola cosa è certa che per il cittadino di sinistra che segue la politica e che nel suo piccolo la porta avanti, le maniche della camicia dovranno sempre essere tirate su, la sua tenacia dovrà sempre essere solida e non dovrà aspettarsi nessun intervento divino. Oggi per essere dei cittadini attivi di sinistra a tutti gli effetti, secondo me queste sono le condizioni. Only the brave!!!
Un saluto a tutti
Enrico
Bellissimo intervento Enrico; come vedi qualche cosa comincia a cambiare.
Bologna ha dato una formidabile risposta ai politici che vogliono ridurre la presenza della società civile a mera testimonianza solo nel momento del voto.
I Bolognesi hanno detto, anche per me e te, che vogliono discutere e partecipare nelle scelte strategiche, non vogliono più dare deleghe in bianco!
Dalle primarie di ieri emergono due considerazioni: 1) questo strumento rappresenta la prima differenza di fondo tra l’elettore del centrosinistra e quello di centrodestra. Il secondo si accontenta di delegare in tutto e per tutto la politica ed il suo apparato. Non ama pensare più di tanto e per questo delega altri a tale “fatica”.
Noi no! Abbiamo un cervello e vogliamo usarlo!
Non deleghiamo nessuno, prima ascoltiamo, poi pensiamo, poi decidiamo.
Questo percorso vale per Vendola ed anche per D’Alema: a scatola chiusa non regaliamo voti. Non più!.
2) Napoli: qui non riusciamo ancora ad essere diversi da Berlusconi e questa situazione, oltre che ad allarmarmi, mi indigna e ferisce.
Non ho idee, non riesco ad immaginare come cambiare le cose.
Un saluto a Modena ed un abbraccio.
Mario