IMOLA 2013: LA MAGGIORANZA SALE AULL’AVENTINO By MARIO ZACCHERINI
admin | Sep 13, 2013 | Comments 6
Lo scalpore causato dall’iniziativa del Consigliere Comunale Andrea Zucchini pare del tutto esagerato ed anche abbastanza fuori contesto. La politica può esprimersi attraverso modalità standardizzate, quindi all’interno di regole precise, oppure utilizzando strumenti diversi con l’obiettivo di attirare l’attenzione su uno, o più problemi, di pubblico interesse.
L’aspetto veramente importante è che, qualsiasi mezzo si utilizzi, non si arrivi ad episodi di violenza.
Nel nostro caso il buon Andrea, pur essendo a volte sopra le righe, ha semplicemente replicato un comportamento piuttosto diffuso in Italia da tutti gli schieramenti politici: per amplificare la protesta, relativa alle nomine in Con Ami, ha bloccato i lavori del Consiglio Comunale dell’ 11 settembre 2013.
Non è il primo caso in Italia e sicuramente non sarà l’ultimo.
Il Pd, per portare un esempio, spesso utilizza questa modalità di protesta:
www.fregeneonline.com/Altre-Notizie/accesso-agli-atti-il-pd-occupa-laula.html
Anche il vecchio Pci, al tempo della televisione in bianco e nero, ha occupato Consigli Comunali.
Ancora: durante l’approvazione della riforma Gelmini gli studenti hanno occupato piazze, monumenti, stazioni, Università (a mio parere giustamente) per denunciare all’opinione pubblica la loro contrarietà.
tg24.sky.it/tg24/cronaca/2010/11/24/proteste_studenti_scuola_riforma_gelmini_palazzo_madama.html
Gli stessi Bersani e Vendola salivano sui tetti per portare solidarietà alla protesta (a mio parere giustamente).
La storia ricorda che le azioni pesanti contro i governi sono un insegnamento della sinistra (di quando era veramente sinistra). Dove vivevano gli attuali “moralisti”? E tutti gli altri del PD? D’altronde anche Landini ha preannunciato azioni forti…e non mi sembra un uomo di destra.
Naturalmente nel corso della vita si può cambiare idea; si può dire che Bersani ha sbagliato, che Berlinguer è stato un brutto esempio, che tutte le occupazioni sono sbagliate, ma non si può accettare la retorica del falso moralismo.
Nei fatti Zucchini ha utilizzato uno strumento tipico della sinistra, ma, cosa ancora più importante, ha portato i riflettori della città sulle nomine della Giunta Manca e sulla divergenza tra cose dette in campagna elettorale e comportamenti conseguenti. Gli imolesi meritano qualche cosa in più di una maggioranza allargata che esce dall’aula. Meritano di sapere perché il programma elettorale del Pd non viene rispettato. Meritano di sapere perché il volere di tanti elettori alternativi a Manca si è trasformato in silenzio. Questi sono i problemi!
Le reazioni un po’ scomposte della maggioranza e del Consigliere Giorgio Laghi, nascondono un profondo imbarazzo nei confronti della città e del corpo elettorale. Non si esce dall’aula, si rimane e si affronta la battaglia dialettica.
La democrazia richiede il confronto delle idee e dei pensieri e tale confronto può essere urlato, non urlato, sibilato o, per i più timidi, utilizzando la mimica labiale. Solo il silenzio o l’uscita dai luoghi deputati per il confronto merita la condanna politica.
Un anno fa l’Assessora Donatella Mungo, sul problema Beni Comuni, diede una lezione di democrazia rimanendo in aula e rispondendo alle contestazioni.
E’ triste e svilente constatare che in data 11 settembre solo il M5S, Zucchini e Carapia abbiano avuto la coerenza di comportarsi in maniera democratica ed in coerenza con quanto presentato ai cittadini in campagna elettorale.
Per me è doppiamente svilente.
Mario Zaccherini
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Commenti (6)
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Inutile ricordare che mi lega a Mario una profonda stima personale e un’amicizia, che pur se recente, non è meno profonda. Inutile ricordare, poi, che sono lontano anni luce da lui per provenienza politica, anche se forse, come lui, pecco di idealismo.
Ma tutto questo non mi impedisce di essere assolutamente dispiaciuto nel dover constatare che un progetto politico di cambiamento voluto da lui e da molti come lui, sia miseramente naufragato proprio a causa di quei meschini interessi di bottega che essi volevano combattere. Ed è ancora più triste vedere e sentire l’amarezza in chi si era dato anima e corpo firmando una delega in bianco a qualcuno che si è rivelato essere il “cavallo di Troia” di ben altre finalità…
Mario, non perdere la grinta che c’è ancora molto da fare, e tieniti pronto!
Manuel Caiconti.
Personalmente, penso che ad Imola si sia persa una grande occasione, quella di avere tutta l’opposizione unita e coesa per un oggetto recante compreso nei programmi elettorali di tutti. Che si ritenga o meno forte il modo in cui si è manifestato, chi credeva che la motivazione alla radice di quella protesta fosse giusta, e rimasto in aula. Il Pd imolese, ad un certo punto del suo programma elettorale, citava basta doppi incarichi. Cosa pretendevate da un sindaco che di incarichi ne ha cinque?? Mario, anche a me dispiace perché ne poteva uscire veramente qualcosa di buono.
Quello che è successo deve valere come l’acquisizione un errore di percorso,che è servito a scremare i traditori e gli opportunisti.Non credo che le persone che hanno partecipato e creduto al progetto di Imola Migliore debbano far un passo indietro,anzi devono crederci ancora di più,perchè il cambiamento a Imola è iniziato.
Mi permetto di intervenire sull’argomento in quanto, come consigliere comunale (assieme ai Colleghi di maggioranza, a Laghi e Mirri, quest’ultimo Vice Presidente del Consiglio Comunale, autorevole esponente del PDL) ho lasciato nell’occasione l’Aula, quando – circostanza che mi pare importante sottoliniare – il Presidente ha sospeso i lavori.
Ha ragione Mario, alla protesta si risponde con la dialettica, cosa che è stata fatta quando la seduta è ripresa; sinceramente mi chiedo – e vi chiedo – come si potesse rispondere alle censure del Collega Zucchini così come esposte, ovvero per tramite di un megafono ed accompagnate dai fischi di una dozzina di suoi supporter, forse prendendo un’altro megafono ed urlando più forte? Non è nelle mie corde.
Penso che ci voglia un poco più di rispetto per le istituzioni.
La protesta del Collega ben poteva svolgersi fuori dall’Aula, così da non interrompere i lavori (ricordo che quel giorno non è stato completato l’ordine del giorno); lo stesso Zucchini a seduta ripresa ha potuto reiterare le critiche, argomentandole (cosa che con un megafono non ha fatto).
Concordo con Robero Monaco,
Al mio amico Roberto Gremenieri, che ringrazio per il post. ricordo che circa un anno fa, durante tumulti molto simili, i consiglieri non uscirono dall’aula.
Zucchini ha plagiato i medoti nazionali utilizzati dal Pd in tanti Consigli Comunali.
Non ci vedo nulla di male.
Mario Zaccherini
Caro Mario, Gramantieri e’ pienamente coerente nella sua concezione della democrazia alla PCI imolese.
Se non vado errato era sul palco con la Serracchiani quando gli squadristi del PD/PCI picchiarono Chiaiese e la Gagliano (su questo secondo nome non sono sicuro, ma erano in 2), che esponevano un cartellone ironico (in effetti ce ne erano le ragioni …).
È Gramantieri ed il PD nulla dissero e nemmeno nei giorni successivi chiesero scusa e/o presero le distanze dal gesto antidemocratico e violento dei loro militanti.
Chi non è coerente e’ Laghi, che all’epoca cavalco’ il gesto a fini elettorali, ed oggi, fulminato sulla via di Damasco, e’ diventato la Biancofiore di Manca.
Io personalmente credo che le occupazioni delle Istituzioni, fatte dal PD, dai 5S, dal PdL o da Zucchini siano sbagliate; c’è modo e tempo di discutere nel merito. E comunque, qual’e’ il limite di accettabilità di queste proteste nei luoghi della Democrazia? Quando l’occupazione o gli urli da protesta legittima diventano squadrismo? Nel nostro piccolo rischiamo una deriva culturale pericolosa.
Personalmente dico che Laghi, Bertozzi, Gagliano e Chiaiese non avranno più il mio voto. E tu, Mario, scegliti meglio i compagni di viaggio … Ma questo lo sai già.