IL RUMORE DELL’AUTODROMO DENTRO LA SCUOLA, PERO’ A FINESTRE CHIUSE!
admin | Aug 08, 2013 | Comments 9
L’Arpa ha svolto l’8 e il 9 giugno scorso le rilevazioni all’interno della scuola Pelloni Tabanelli dopo che noi genitori avevamo chiesto di conoscere quale fosse l’impatto del rumore sulla salute e sull’apprendimento scolastico dei nostri figli.
Una prima e netta valutazione l’aveva già espressa l’Ausl di Imola nell’aprile scorso quando, il dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica, scriveva una relazione nella quale indicava che le attività dell’autodromo evidenziano una situazione caratterizzata da livelli di inquinamento acustici elevati tanto che “non vi è dubbio che nel corso degli eventi sportivi il rumore ambientale risulti di pregiudizio per una buona qualità della vita“. Per le scuole l’analisi proseguiva evidenziando che la collocazione urbanistica dell’autodromo, posto nelle vicinanze di abitazioni e istituti scolastici, rende la popolazione esposta all’inquinamento acustico da esso generato così che, la letteratura più accreditata sotto il profilo sanitario, sottolinea che un ambiente acustico sfavorevole possa determinare possibili numerosi effetti sulla salute che “interferenze con la capacità di concentrazione e di apprendimento” precisando ulteriormente che, “L’OMS sostiene in merito che il rumore di fondo durante le lezioni scolastiche non dovrebbe essere superiore a 35 db A Leq.”
Da pochi giorni abbiamo copia della relazione Arpa dalla quale si prende atto che all’interno delle aule scolastiche l’inquinamento acustico è maggiore dei 35 db richiamati dalla Ausl. Il valore misurato è 45 db, di ben tre volte maggiore, ma solo se misurato a finestre chiuse!
Ma perché la misurazione del rumore prodotto dall’autodromo è stata svolta difformemente da quanto stabilisce la legge1 che, segnatamente, dispone che le rilevazioni dell’inquinamento acustico debbano essere effettuate sia a finestre chiuse che aperte al fine di individuare la situazione più gravosa!?
Abbiamo chiesto spiegazioni ad Arpa della ragione di tale discrezionalità e la risposta che ci è stata fornita è che la scuola funziona per la maggior parte del tempo con le finestre chiuse! Ma questa presunzione, discrezionale, è sufficiente, legittima e corretta per discostarsi dal dettato puntuale della norma stabilita dal Legislatore considerato che le misurazioni di inquinamento acustico devono essere così eseguite e, quantomeno per senso comune senza scomodare altri principi e regole, soprattutto, vien da dire, in una scuola elementare?
Ma non solo, volendo seguire ma non condividere l’impostazione “finestre chiuse” l’affermazione sconta, nei fatti, una superficiale conoscenza del calendario dell’autodromo in quanto è agevolmente rilevabile, anche online, che l’attività motoristica inizia in primavera e termina in autunno, periodo in cui le finestre a scuola non solo non sono chiuse ma dovranno essere regolarmente aperte, anche solamente per garantire un salutare ricambio d’aria in classi di 25 bambini. Ma cosa comporta cambiare aria, o fare l’intervallo nel parco didattico, quando i valori rilevati2 dalle 8 della mattina alle 5 del pomeriggio, ininterrottamente, hanno evidenziato un valore medio di rumorosità, misurato dal fonometro “Montebello”, posto al confine della scuola, pari a 88.5 db? Quel valore, per capirci, è il frastuono prodotto da una fabbrica tessile!
Inoltre, puntualmente, non bastasse a provarlo il richiamo generale al calendario dell’autodromo, l’affermazione che la scuola tiene le finestre chiuse per più tempo di quanto dovrebbe tenerle aperte è immediatamente confutabile effettuando un calcolo elementare. Dal 15 aprile al 15 ottobre 2013, momento in cui per legge vengono spenti gli impianti di riscaldamento, ci sono 38 giornate di scuola coincidenti all’attività motoristica svolta all’autodromo. Nello stesso periodo i bambini frequentano la scuola per 62 giorni. Il risultato è presto fatto: per il 61% delle giornate di scuola i bambini sono sui banchi in concomitanza ad attività motoristiche (di cui 11 giornate in deroga al rumore!) e in un periodo dove gli impianti di riscaldamento sono spenti. Le finestre saranno aperte o chiuse? E, se sono tenute chiuse, il motivo sarà la primavera fredda, l’estate terminata anticipatamente o il rumore dell’autodromo?
Ma andiamo avanti perché l’essersi limitati alle misure a finestre chiuse non preclude la possibilità di prevedere, presuntivamente ed entro un margine di errore e ragionevolezza, l’inquinamento acustico rilevabile nelle classi se la misura fosse stata eseguita conformemente alla legge. Il calcolo anche qui è presto fatto. Una finestra con doppi vetri, come quelle presumibilmente installate a scuola, garantisce un abbattimento di circa 30 db, forse meno. Sommando 30 db ai 45 misurati a finestre chiuse la somma ci dà 75 db, valore enormemente più grande (circa 2.500 volte!) di quel 35 db preso a riferimento dall’Organizzazione mondiale della sanità dal quale non ci si dovrebbe discostare. Se si voleva il dato certo sarebbe stato sufficiente svolgere la misura anche a finestre aperte. Ci saremmo evitati approssimazioni, spreco di tempo e di denaro.
Non rimane che concludere ponendo due domande alle Autorità competenti:
Perché in una situazione come quella esistente, una scuola elementare posta al confine di un autodromo, non ci si attiene alle norme di legge per valutare l’inquinamento acustico dentro le aule di lezione e, rilevati quei dati, si assumono le decisioni conseguenti?
Perché non si evita di autorizzare eventi eccessivamente rumorosi durante il periodo scolastico, quantomeno basandosi sul principio di precauzione, indubbiamente cogente, visti i valori misurati dal fonometro cd. “Montebello” posizionato al confine dell’autodromo e diviso dall’Istituto scolastico solamente da una rete metallica?
1 D.M. 16 MARZO 1998: 5. Misure all’interno di ambienti abitativi: Il microfono della catena fonometrica deve essere posizionato a 1,5 m dal pavimento e ad almeno 1 m da superfici riflettenti. Il rilevamento in ambiente abitativo deve essere eseguito sia a finestre aperte che chiuse, al fine di individuare la situazione più gravosa. Nella misura a finestre aperte il microfono deve essere posizionato a 1 m dalla finestra; in presenza di onde stazionarie il microfono deve essere posto in corrispondenza del massimo di pressione sonora più vicino alla posizione indicata precedentemente. Nella misura a finestre chiuse, il microfono deve essere posto nel punto in cui si rileva il maggio livello della pressione acustica. 6. Misure in esterno: Nel caso di edifici con facciata a filo della sede stradale, il microfono deve essere collocato a 1 m dalla facciata stessa. Nel caso di edifici con distacco dalla sede stradale o di spazi liberi, il microfono deve essere collocato nell’interno dello spazio fruibile da persone o comunità e, comunque, a non meno di 1 m dalla facciata dell’edificio. L’altezza del microfono sia per misure in aree edificate che per misure in altri siti, deve essere scelta in accordo con la reale o ipotizzata posizione del ricettore.
Paolo Ricci
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e noi che siamo scappati dalla via Emilia di Castelbolognese con i suoi 19.000 e passa mezzi al giorno per andare finalmente a vivere in campagna e mandare la bambina a scuola a Montebello… Lunedì primo giorno di prima elementare: dopo la pioggia notturna ci ha accolto un penetrante profumo di erbe aromatiche , poi la festa in giardino i raggi del sole che penetravano tra i rami…. il prato, un luogo magico abbiamo pensato, ci pareva un sogno, poi ieri secondo giorno di scuola e : “guida sicura”, cosa è mai questa guida sicura che il rumore si sente da casa di mia madre a Castelbolognese? …. sono voluta andare a vedere: poche macchine rumorosissime e spettatori zero….Il senso di questa cosa? cerco il calendario dell’autodromo e aiuto con tutte queste “guide sicure”
mi auguro che qualcuno guidi ad occhi chiusi!!!!!!!!
Domattina alle ore 10 noi genitori che lottiamo per i motivi che Cristina ha evidenziato ci ritroviamo per un presidio proprio di fronte alla scuola al fine che il rispetto dei bambini sia prevalente su un divertimento di pochi a spese della comunità. Naturalmente Cristina è invitata. Paolo.
Cristina esprime il suo disagio in modo divertente,il sapore però è giustamente amaro.Sempre in merito alle problematiche dell’autodromo, ricordo di aver letto un commento in cui si diceva che quando ci sono di mezzo troppi soldi e interessi…,ma viene spontaneo chiedersi: gli adulti coinvolti, siano essi genitori, insegnanti, dirigenti scolastici, quali interessi dovrebbero mai avere se non la preoccupazione di tutelare i ragazzi?
E ancora: per le reazioni di fastidio invece pare proprio che sarebbe passato tutto sotto silenzio se non fosse stato per alcuni genitori che legittimamente hanno voluto approfondire e verificare per vederci chiaro, PERCHE’?
Ma non ho ancora concluso: non mi sembra affatto che i problemi dovuti alla rumorosità possano o debbano riguardare solo la scuola primaria “Pelloni Tabanelli”, anzi…di scuole situate nei pressi dell’autodromo ce ne sono altre, ben più di una e quindi: è forse stato scientificamente dimostrato che con l’aumento dell’età degli studenti, i danni durante le lezioni diminuiscono? Se non sono disinformata,e se mi sbaglio chiedo venia,da quelle parti tutto tace: PERCHE’?
purtroppo leggo solo ora…sarei venuta. venerdì pom. ancora auto quando sono andata, la maestra alla quale ho chiesto mi rassicura, dice che lei questo fastidio non lo ha mai avvertito e che in realtà corrono poco, ma di certo non te ne stai in giardino a chiacchierare e ad ascoltare il canto degli uccelli….
l’ho informata che il calendario prevede che su 23 giornate di scuola in ottobre ben 15 giornate saranno piene tra guide sicure e gare varie. rimangono 8 giorni di quiete e normalità. mi sembra di capire che l’attività del circuito sia in aumento e le insegnanti forse non sono tanto informate……..
circa le persone che ci abitano, non oso immaginare… mi chiedo allora quale deve essere la normalità e quale l’eccezione
Per tanti anni ho avuto il piacere di insegnare in quell’oasi di verde della scuola Pelloni Tabanelli, certo in condizioni molto diverse da quelle attuali, senz’altro migliori in riferimento al più recente utilizzo dell’autodromo!Tuttavia personalmente non posso negare di aver provato fastidio durante le prova in pista, tanto che in aula ero costretta a chiudere le finestre a causa del frastuono. Posso dire che l’attività scolastica si svolgeva ugualmente, e in questo senso sì le lezioni non erano pregiudicate, ma sforzo e stress da parte di tutti, alunni e insegnante, erano palpabili,tanto che non vedevamo l’ora di andar a casa per sottrarci a quella faticosa “rumba”, faticosa da sopportare!Ecco tutto, molto semplicemente.
Le testimonianze sul “malessere” Montebello sono tante suffragate, anche se a chi di dovere non interessa, dai dati e dalle ricerche scientifiche.
Ho il sospetto che il problema sia ormai marcatamente politico/partitico e, per molti attori coinvolti, gli interessi dei bambini non siano prioritari.
Ieri ho letto una lettera dei rappresentanti scolastici dei genitori e non posso nascondere che provo invidia per le loro certezze.
Beati loro! E’ tutto un bluff da parte di cittadini che, penso io, hanno tanto tempo libero da dedicare a questa “battaglia”.
Purtroppo, tali certezze legate all’ambiente salubre dei piccoli, non trovano riscontro e conforto nel mondo della scienza, anzi, sempre la scienza, fa aumentare i miei dubbi.
Sembra quasi di essere tornati al periodo pre illuminista con i poteri forti di allora (Chiesa) sostituiti dai poteri forti di oggi: ci si fida, per chi si accontenta, delle parole del politico anche se si trovano in palese contrasto non solo con i dati scientifici, ma anche il semplice e banale buonsenso.
Un’auto che romba a 100 metri dalle classi, pur producendo anche oltre 90 db, non disturba l’effettivo svolgimento delle lezioni!.
Sarà così….ma durante l’incontro tenutosi in maggio allo Zoo Acquario le relatrici parlavano di cose diverse.
Forse sbagliavano, forse non erano qualificate, forse abbiamo capito male noi o forse…
Allego un documento sugli effetti del rumore negli ambienti scolastici, scusandomi se invece di un politico l’ha scritto un tecnico.
http://www.sicurscuolaveneto.it/retetreviso/documenti/corso_rls/materiali/rumore_ambienti_scolastici.pdf
Mario Zaccherini
Documento molto, molto istruttivo, così illuminante che andrebbe distribuito a genitori, insegnanti e dirigenti scolastici, per non parlare degli amministratori comunali e,nello specifico, dell’assessore alla cultura. Magari occorrerebbe fare un volantinaggio o un banchetto, ma…ma come succede più in generale,di solito chi avrebbe bisogno d’informarsi non lo fa. Riporto la considerazione conclusiva del documento in questione:-…Perlomeno in un Paese normale- Troppi sono gli elementi per pensare che l’Italia non lo sia affatto e naturalmente il macrocosmo nazionale si riflette sul microcosmo imolese.
Riporto la nostra risposta al comunicato stampa, come ho letto sul Carlino a reti unificate col Comune, di alcuni rappresentanti di classe delle scuole Pelloni Tabanelli che hanno preso carta e penna per dire la loro. Visto che ancora la democrazia non è stata abolita abbiamo risposto anche noi con convinzione. Buona lettura.
Autodromo e rumore: “E’ mancata l’informazione alle famiglie”
Spett. redazione,
in risposta alla lettera scritta da alcuni rappresentanti di classe della scuola Pelloni Tabanelli occorre precisare quanto segue: la richiesta rivolta all’Arpa dello scorso aprile di effettuare misurazioni sulle emissioni rumorose prodotte dall’attività dell’Autodromo è stata spedita via mail a tutti i rappresentanti di classe, affinché la inoltrassero ai genitori delle rispettive classi, in modo che ciascuno potesse esserne informato, e potesse valutare, in piena libertà, se aderirvi oppure no. La richiesta ha incontrato da subito l’ostruzione di gran parte dei rappresentanti di classe, alcuni dei quali non l’hanno nemmeno inoltrata alla loro classe (motivo per il quale la maggior parte dei genitori della scuola, ancor oggi, non ne ha potuto avere conoscenza), ed altri l’hanno inoltrata, però in modo non neutro, ma commentandola e prendendovi le distanze.
E’ ora paradossale, che proprio da parte di quei rappresentanti che hanno censurato tale richiesta, impedendone la circolazione, o l’hanno fatta circolare ponendola pregiudizialmente in cattiva luce, venga posto in evidenza che tale richiesta sia stata firmata solo da 15 famiglie: un maggior numero di aderenti non si è potuto raccogliere principalmente a causa del loro stesso comportamento. Possiamo assicurare, dalle comunicazioni che continuamente riceviamo, che tale istanza è condivisa da molti più genitori di quanti l’abbiano firmata.
Anche la risposta della Asl del 26 aprile 2013, in cui la stessa Asl scrive che le rilevazioni effettuate nei pressi dell’Autodromo “evidenziano una situazione caratterizzata da livelli di inquinamento acustico elevati” , che “non vi è dubbio che nel corso degli eventi sportivi il rumore ambientale risulti di pregiudizio ad una buona qualità della vita”, che “il rumore di fondo durante le lezioni scolastiche non dovrebbe essere superiore a 35 db” e che “la collocazione urbanistica dell’autodromo posto nelle vicinanze di abitazioni ed edifici scolastici rende la popolazione esposta all’inquinamento acustico da esso generato non trascurabile” è stata inviata ai rappresentanti di classe, affinché la inoltrassero per conoscenza ai genitori della loro classe. Ebbene, per quanto a nostra conoscenza nessuno di loro l’ha inoltrata, impedendo di fatto che i genitori potessero venirne informati.
Non ci risulta nemmeno che la lettera dei rappresentanti di classe di cui parliamo sia mai stata condivisa con i genitori delle classi, né che sia stata fatta alcuna assemblea al riguardo: quindi è chiaro che è una lettera che non rappresenta altro che loro stessi, non certo l’opinione di tutti i genitori delle classi di cui sono rappresentanti.
Ribadiamo la nostra piena fiducia e stima negli insegnanti di Montebello (che non è mai mancata da parte nostra), i quali hanno tanti importanti compiti, ma non quello di certificare se i livelli di rumore nella scuola rientrino nella legalità, oppure no.
Ribadiamo che non abbiamo alcun altro intento che non sia quello di far verificare in modo serio e conforme alla legge i livelli di rumorosità presso la scuola. Tali verifiche andranno fatte in modo continuativo e nelle giornate più rumorose (ad esempio, di certo non è tra le giornate più rumorose quella di sabato 21 settembre). Non siamo “ostili” a nessuno e non abbiamo intenti politici, né strumentali. Le elezioni amministrative sono passate, nessuno di noi ha avuto intenti elettorali, né è stato candidato (a differenza di diversi rappresentanti di classe, o di loro coniugi: lasciamo all’intuizione del lettore di scoprire per quale parte).
Evidenziamo che le giornate rumorose in concomitanza con i giorni di scuola sono passate da 42 del periodo aprile – ottobre 2012, a 65 dello stesso periodo del 2013. Già nella prima settimana di scuola, iniziata il 16 settembre, i giorni di rumore sono stati ben quattro su cinque.
Condividiamo pienamente l’intento scritto nel finale della lettera dai rappresentanti di classe, di “tutelare l’attività scolastica e la serenità dell’ambiente di Montebello”. Proprio per questo, occorre, per quanto più è possibile, liberare la scuola dall’inquinamento atmosferico e dal rumore prodotti dall’autodromo.
(Genitori firmatari della richiesta di verifica dell’inquinamento acustico presso le scuole Pelloni Tabanelli)
In questi anni, in molti, in tanti continuano a credere o a voler pensare che Imola, tutto sommato, sia una sorta di “oasi felice” nel panorama di un’Italia stretta nella morsa di una crisi non solo economica. Una crisi accentuata anche dalle continue prove d’inettitudine della classe dirigente, prove giustificate e condite con quotidiane mistificazioni della realtà, e soprattutto aggravata dalla pervasiva e ormai imperante mancanza di capacità critica che caratterizza il nostro vivere quotidiano, sostituita questa da una sbalorditiva attitudine a sciropparsi e bersi qualsiasi cosa, compresi gli asini che volano.
Sarebbe gioco facile e pure ormai tedioso riferirsi alle vicende della politica nazionale e alle vicissitudini dell’ex premier pregiudicato, invece è sufficiente leggere i nostri giornali locali di quest’ultima settimana per constatare come questo nuovo trend culturale si sia affermato anche nella nostra ridente cittadina, infatti è sufficiente l’asettica dichiarazione di un dirigente scolastico in merito al rumore dell’autodromo, per essere interpretata e vissuta come un definitivo ed esaustivo chiarimento, dopo il quale qualsiasi osservazione e/o richiesta di più opportuni approfondimenti sul problema, crea insofferenza ed ostilità.
Riporto la frase, condivisa anche dagli insegnanti, che per alcuni dovrebbe mettere perentoriamente la parola fine sull’argomento “rumore dell’autodromo”:
-…mai l’attività dell’autodromo ha pregiudicato il regolare svolgimento dell’attività scolastica. –Il che equivale a dire, che mai un sassolino in una scarpa pregiudica una regolare camminata.
Vero! Il sassolino non pregiudica la camminata, forse…ma la condiziona, eccome…come il rumore non pregiudica lo svolgimento della lezione…ma, perbacco, se la condiziona!
Chiunque potrebbe sottoscrivere una frase simile, c’è poco da dire: il postulato non fa una grinza, perché è vero, i bambini, pur con la ghiotta occasione di avere già a disposizione il rumore del rombo dei motori come sottofondo, mica giocano con le macchinine nelle ore di lezione!
Invece non so quanti insegnanti, anziché condividere “NON PREGIUDICA”, avrebbero potuto accettare “NON CONDIZIONA l’attività scolastica”. Tralasciando tutti gli aspetti che emergono da una corposa bibliografia sull’argomento, il solo essere costretti a chiudere le finestre per attenuare il rumore esterno è già un serio condizionamento, specie nella bella stagione. E avendo io lavorato a Montebello per un paio d’anni, ne so qualcosa di finestre chiuse. Chiuse da me per riuscire a fare lezione.
Fa specie e indigna anche un po’ che ci siano rappresentanti di classe che si ergono a difensori della tranquillità, sì, ma di un modus vivendi, confondendolo con la difesa della serenità della vita di una scuola e fa ancora più specie e indigna che il loro modus operandi si esprima in forme perentorie e cortesemente aggressive verso coloro che vogliono capire fino in fondo la vera portata e dimensione di un problema e, denunciandolo, porre le basi per risolverlo a tutela di tutti gli alunni.
A questo proposito è utile riportare un passo estratto da RUMORI MOLESTI La qualità acustica delle aule scolastiche
tratto da école n° 72 Angelo Chiattella
(Laboratorio di Acustica – Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris – Torino
Una cattiva acustica crea perturbazione e compromissione della comunicazione verbale, definibile attraverso la misura della perdita di intelligibilità del parlato e che la percezione del parlato non matura prima dei 13÷15 anni d’età, per cui gli allievi più giovani sono, complessivamente, ascoltatori assai meno “efficienti”
… livelli di 59÷60 dB sono valori che comportano una grave perdita d’intelligibilità.
Considerando la premessa di questa mia lettera va da sé che non fa più specie, anche se irrita, che persone, il cui dichiarato intento è esclusivamente quello di tutelare l’attività scolastica e la serenità dell’ambiente, non si siano sufficientemente informate sui danni che l’inquinamento acustico provoca e si limitino a professare atti di fede.
Giancarlo Savioli