MONTEVEGLIO 2011: ITALIA IN TRANSIZIONE

A Monteveglio non c’ero mai stato, ma sono certo che ci tornerò. Buona politica? Sicuramente, ma anche buone tagliatelle, buon coniglio e buoni dolci. Nella vita bisogna essere onesti e quindi questa considerazione andava evidenziata come prima cosa.

Naturalmente, dopo aver mangiato bene, ascoltare i relatori diventa facile, ma la serata, moderata con maestria da Marco Lombardo per Insieme per il Pd, è risultata decisamente stimolante per gli argomenti trattati e per la trasparenza comunicativa dei soggetti coinvolti.

Pensare che un giovane economista, Filippo Taddei, riesca, pur facilitato da una energia ed entusiasmo comunicativo fuori dal comune, a rendere comprensibile tematiche estremamente complesse come quelle dell’economia e del mercato del lavoro non è facile da immaginare, ma è accaduto.

Non a caso i ragazzi di Insieme per il Pd, nell’ottica della transizione che l’Italia sta vivendo, hanno pensato di coniugare casi di successo imprenditoriali, pur in presenza della globalizzazione, con analisi di strategia economica, inserendo anche il pensiero della politica; locale, grazie al Sindaco di Monteveglio, ed anche nazionale grazie all’On. Sandro Gozi ed al Segretario Provinciale del Pd Raffaele Donini.

La serata ha offerto elementi di spunto sul rapporto economia/territorio grazie al contributo delle cooperative di produzione lavoro, rappresentate per l’occasione, dal Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Cooperative Produzione Lavoro Domenico Olivieri e dal giovane Consigliere di Amministrazione della Cefla Imola, Gian Maria Balducci: questo comparto che rappresenta circa il 7% del pil nazionale, forse più di altri, è stato in grado di rispondere con efficacia ai grandi mutamenti produttivi figli della delocalizzazione, puntando con forza agli investimenti nel senso ampio del termine: formazione, mezzi tecnici, uomini e territorio. Questo rapporto, figlio di decenni di elaborazione e sviluppo culturale, ha permesso di creare una sorte di patto solidale all’interno del quale il fine ultimo dell’impresa non è tanto quello di produrre profitti, ma di creare una rete che, valorizzando il territorio e le sue risorse, funga da continuo stimolo davanti alle scommesse che i mercati mondiali ogni giorno ci propongono.

In piccolo un po’ quello che sta facendo la Germania la quale, pur essendo presente fisicamente nei mercati emergenti, è riuscita a trasformare la globalizzazione in una occasione di crescita per il paese.

Cooperazione quindi come strumento per valorizzare l’industria italiana, ma un paese si risolleva anche grazie alle intuizione delle nuove generazioni quando messe in condizioni di potere esprimere tutto il loro potenziale.

Monteveglio, tra le tante cose bellissime che sta portando avanti l’amministrazione guidata da Daniele Ruscigno (giovane informatico “prestato” alla politica) una in particolare deve essere menzionata, ovvero il tentativo di “fondere” più comuni della vallata al fine di ridurre i costi della politica e di aumentare le risorse spendibili per i cittadini.

E’ incredibile come all’interno del Partito Democratico esistano posizioni distantissime: da una parte il voto contrario all’abolizione delle Provincie in Parlamento e dall’altra amministratori che lavorano a favore della cittadinanza, anche se tale scelta, inevitabilmente, ridurrà le “poltrone” disponibili nei prossimi anni.

Ritengo giusto ricordare che questa impostazione “illuminata” è riscontrabile anche nella proposta del Sindaco di Forlì, Roberto Balzani, e condivisa dal Consigliere Regionale Thomas Casadei, a favore della nascita di una unica provincia in Romagna.

Di seguito l’intervento del giovane Sindaco (consigliatissimo anche per gli amministratori comunali della vallata del Santerno, sicuramente consapevoli che l’esistenza di quattro comuni, nel breve volgere di quindici kilometri, sia un costo da evitare nell’immediato futuro).


Quando si parla di chiarezza e trasparenza non si può fare a meno di nominare Sandro Gozi, talmente bravo al punto che solo i video possono trasmettere autenticamente il suo pensiero.

Donini?

Come Taddei sull’economia, un autentico fiume in piena che trasporta proposte, idee, fatti, ma soprattutto l’idea di una politica vicina ai cittadini, anzi una politica come strumento nelle mani dei cittadini.

Come PensieriDemocratici stiamo “seguendo” con attenzione l’attività del Segretario provinciale bolognese, da Prossima Fermata Bologna quando, tra ovazioni entusiastiche, indicò una vera riforma/rivoluzione nella figura del funzionario di partito, ma ogni volta che l’ascoltiamo sembra sempre la prima volta per l’energia e l’entusiasmo che sa trasmettere.

Anche per lui lasciamo spazio ad una sintesi del suo intervento.

In conclusione la certezza che il futuro del Partito Democratico, se sarà l’espressione di queste persone, molto probabilmente sarà un futuro roseo.

E il presente? Leggo che i vertici del Pd, invece di chiedere elezioni anticipate, stanno proponendo un governo “istituzionale” con Casini, Fini e perché no anche ai leghisti disponibili.

Non è sbagliato, dobbiamo essere responsabili!

Sono certo che i mercati reagiranno molto bene all’eventuale notizia che gli ideatori dell’operazione “Protezione Tedesco” ed i propugnatori del raddoppio del finanziamento pubblico dei partiti, forse governeranno l’Italia (evidentemente ai mercati di quello che fanno e/o dicono Bersani e Casini non interessa troppo, almeno oggi lunedì 1 agosto 2011)

Anche Grillo ci spera………

Ormai, anche ai più “timidi” dei nostri dirigenti dovrebbe essere chiaro che i mercati non stanno sfiduciando solo Berlusconi ed il suo governo, ma il sistema paese. La sfiducia è verso il modello centrale ed anche quello periferico, verso Confindustria, verso la partitocrazia che non riesce a rifondarsi, verso la corruzione, verso i politici che rappresentano loro stessi e le loro fondazioni, verso una società che non riesce a darsi una rappresentazione migliore.

Non è sufficiente non fare opposizione durante l’iter parlamentare della finanziaria per definirsi “responsabili”, ai mercati questo non basta.

L’Italia ormai ha un’unica speranza, quella che responsabilmente i politici e parlamentari di lungo corso facciano un passo indietro, lasciando spazio alle nuove generazioni: sperando che non sia già troppo tardi.

Responsabilmente vostro,

Mario Zaccherini

Ps

Anche Sandro, pur essendo giovanissimo politicamente (ed anche all’anagrafe), non può stare tranquillo perchè, da quando si parla di rottamazione, bisogna prestare sempre attenzione che dietro non ci sia uno più giovane. E i più giovani come Enrico Procopio sono prontissimi, come foto insegna, ad entrare in azione.

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